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BroncoPneumopatiaCronicoOstruttiva"Fumo e inquinamento le prime cause"

Professor Francesco Blasi

Federasma e Allergie Onlus hanno promosso la spirometria gratuita - esame importante per intercettare tempestivamente la Bpco - in Piazza della Scala: 790 mila i lombardi colpiti, ma questa malattia è ancora sotto diagnosticata

Maria Rita Montebelli
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Non ha dubbi il professor Francesco Blasi, ordinario di Malattie respiratorie presso il Dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e trapianti dell'Università  di Milano e direttore della Pneumologia de IRCCS Fondazione Cà Granda Policlinico di Milano :"il fumo di sigaretta, l'inquinamento dell'aria, l'esposizione prolungata a sostanze chimiche e forme genetiche, anche se rare, sono le cause principali della Broncopneumopatia cronico ostruttiva (Bpco). Sono 329 milioni le persone che oggi convivono con questa malattia, un numero importante che deve far riflettere sull'importanza di fare prevenzione e diagnosi precoce - continue l'esperto - la Bpco è fortemente invalidante; la progressiva diminuzione della funzione polmonare, che porta alla mancanza di fiato (dispnea), incide sullo svolgimento di abituali e semplici attività fisiche quotidiane (camminare, salire le scale e persino vestirsi o lavarsi) e quindi sulla qualità di vita del paziente”. Numeri, come conferma Blasi, assolutamente sottostimati: "in Italia il 2,5 per cento della popolazione risulta essere colpita dalla Bpco, ma sono certo che si tratti di numeri sottostimati: consideriamo che in Danimarca ne risultano colpiti dal 6 al 9 degli abitanti - questo dopo le verifiche  e i controlli effettuati - e noi non stiamo certamente molto meglio; questo significa semplicemtne che da noi 1/3 dei pazienti è stato identificato e 2/3 no. Il vero problema è che noi pratichiamo quella che si chiama 'medicina di attesa': non cerchiamo i malati ma aspettiamo che,  spesso troppo tardi, arrivino da soli alla diagnosi. In Cina, ad esempio, dove hanno messo in atto una politica attiva andando a cercare i malati, hanno modificato in maniera sostanziale la storia della patologia". In occasione della Giornata Mondiale della Bpco dello scorso 15 novembre, Federasma e Allergie Onlus ha organizzato come ogni anno una giornata di informazione ed educazione sulle malattie respiratorie con la collaborazione di medici specialisti che hanno effettuato una spirometria gratuita in Piazza della Scala, grazie alla sponsorizzazione di Novartis. Un problema, quello della Bpco, che interessa 790 mila cittadini lombardi: si tratta di una malattia dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'ostruzione progressiva delle vie aeree non reversibile; associata ad una infiammazione cronica che coinvolge sia il parenchima polmonare che le vie aeree, con conseguente importante riduzione della capacità respiratoria. Tosse, espettorato e dispnea sono i campanelli d'allarme di questa patologia respiratoria cronica che può portare all'insufficienza respiratoria. La diagnosi di Bpco dovrebbe essere presa in considerazione in ogni persona, di età superiore a 35-40 anni, che presenta questi sintomi unitamente a raffreddori invernali frequenti e una storia di esposizione a fattori di rischio per la malattia. “La spirometria è sicuramente un esame utile per individuare la malattia - continua Blasi - la prova spirometrica ci aiuta, attraverso alcuni parametri della capacità polmonare,  a rilevare i casi che richiedono un maggiore approfondimento diagnostico. Questo percorso facilita un corretto inquadramento della Bpco e la pianificazione di una terapia mirata sulle esigenze del paziente”. Se la diagnosi è tempestiva il percorso terapeutico risulta più efficace. Per i pazienti con Bpco il ricorso ai farmaci broncodilatatori si conferma la terapia di riferimento. “La terapia bronco dilatatoria ha l'obiettivo principale di aiutare il paziente a riacquistare una buona funzionalità polmonare; se da un lato non è possibile fermare la malattia in sé per le sue caratteristiche di non reversibilità, si può sicuramente intervenire sul miglioramento netto della qualità di vita - conclude Blasi - oggi abbiamo a disposizione terapie che si basano sulla duplice broncodilatazione, ossia la possibilità di somministrare due broncodilatatori, con azione sinergica tra loro, attraverso un unico dispositivo. L'azione sinergica della co-formulazione permette di migliorare la compliance del paziente che non ha più l'incombenza di prendere più farmaci nello stesso giorno. Una migliore aderenza alla terapia porta ad una gestione più efficace della Bpco, perché riduce i fenomeni di riacutizzazione che spesso si traducono in ricoveri ospedalieri”. (ANDREA SERMONTI)

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