Un meeting sulle retinopatiedella Fondazione Retina 3000
Il 9 e 10 maggio si terrà la 9° edizione del meeting internazionale ‘Retina in progress 2019' con esperti nazionali ed internazionali che si confronteranno proprio sui più recenti sviluppi nel settore delle patologie retiniche
“Ci sono importanti recenti studi e novità sulla diagnosi e il trattamento delle patologie vitreoretiniche - sottolinea il dottor Alfredo Pece, chairman del Meeting internazionale 'Retina in progress 2019' e presidente 'Fondazione Retina 3000' - grazie anche all'evoluzione delle tecnologie: ecco perché con la nostra 'Fondazione Retina 3000' organizziamo anche incontri aperti ai cittadini, alle associazioni dei pazienti per evidenziare tutte le novità a livello medico-scientifico”. In particolare ci sono nuovi studi sulla degenerazione maculare senile (Age macular degeneration - Amd) che rappresenta la principale causa di cecità nei paesi industrializzati tra la popolazione al di sopra dei 65 anni di età. “Oggigiorno le patologie retiniche si diagnosticano meglio grazie a esami quali la biomicroscopia maculare, le retinografie con filtri interferenziali, fluoroangiografie e/o angiografia con indocianina e Otc (esame non invasivo, di facile e rapida esecuzione). Le terapie per l'Amd neovascolare (forma meno frequente della Amd secca) sono prima di tutto le iniezioni intraoculari (terapie antiangiogeniche) ed in casi particolari e più limitati la fotocoagulazione laser e la terapia fotodinamica con verteporfina. E' molto importante, nei pazienti a rischio, effettuare una prevenzione (supplementazione vitaminica, protezione dai raggi solari, abolizione del fumo, controllo della pressione arteriosa e della dislipidemia) ed automonitoraggio (test di Amsler). Attualmente la terapia intravitreale permette un arresto della progressione della malattia nel 90 per cento dei casi e un miglioramento del visus in circa il 40 per cento dei casi. Importante è intervenire il prima possibile dall'esordio dei sintomi, come un calo della vista, vedere le immagini deformate, o avere difficoltà a leggere. Ecco che quindi il compito del medico di base è fondamentale, nell'indirizzare il prima possibile il paziente con sospetta Amd neovascolare a strutture oculistiche specializzate nella diagnosi e nella terapia della malattia”. (FABRIZIA MASELLI)