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Arriva 'ScaNews' app-hub gratuita nuova opportunità di 'TakedaScan'

'ScaNews' è una timeline in stile social presentato all'Adnkronos con contenuti provenienti solo da fonti selezionate e verificate: riviste scientifiche, motore di ricerca PubMed, siti istituzionali, società medico-scientifiche

Maria Rita Montebelli
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'ScaNews' è stata presentata nei giorni scorsi a Roma da Rita Cataldo, amministratore delegato Takeda Italia, tra i relatori dell'evento 'True news, good news - Salute e informazione: quando la verità è più di un consiglio' promosso a Roma dall'Adnkronos. "L'obiettivo è una applicazione che faccia da collettore di tutte le informazioni che arrivano da fonti certificate e autorevoli e combattere così le 'fake news' - spiega Cataldo - Ci auguriamo che questa iniziativa sia da stimolo al cittadino che può usare l'app per controllare se la fonte da cui arriva la notizia è certificata. L'impegno di Takeda va oltre il suo lavoro nel campo della ricerca e dello sviluppo, mettiamo a disposizione il nostro sapere e la nostra esperienza nel campo dei farmaci e dell'healthcare fornendo servizi a 360 gradi per la collettività". Bufale, 'fake news' e ciarlatani. Il mondo della medicina e della scienza è sotto attacco ogni giorno. Ma c'è anche chi reagisce ed è sceso in campo con progetti e iniziative per una corretta informazione scientifica. Esperti, istituzioni e aziende farmaceutiche hanno elaborato progetti anti-fake news. "Se si suscita un cambiamento nell'opinione pubblica, poi per forza la politica deve registrarlo per cui certo bisogna far sì che quest'ultima non trascuri la scienza. Quando ciò avviene è sempre una catastrofe e la storia lo insegna". A parlare all'Adnkronos Salute è Roberto Burioni, virologo dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, tra i relatori dell'evento, una tavola rotonda che ha fatto il punto sui più importanti progetti anti-bufale e sugli strumenti a disposizione dei cittadini per essere sempre informati con trasparenza e autorevolezza. "Non penso che ci sia un segreto per battere le 'fake news' - ha aggiunto Burioni, che dopo tre anni di 'battaglie' contro i no-vax sui social ha creato il sito Medicalfacts.it - penso sia necessario prima di tutto dare informazioni corrette. Ma non basta, bisogna anche essere convincenti. Riuscire ad usare le parole adatte, perché quando si tenta di informare, la forma diventa il contenuto, la stessa cosa detta con parole inefficaci è inutile. Il linguaggio che si usa nella rete non può essere lo stesso che si usa nel proprio studio o in un convegno scientifico. Ogni luogo ha un suo linguaggio". Il progetto editoriale online Medicalfacts "non parla solo di vaccini ma anche di altri temi e dimostra che sulla rete si può parlare di scienza facendosi ascoltare". Tra i relatori della tavola rotonda anche Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità. "Probabilmente non c'è un modello vincente per battere le 'fake news' - suggerisce - però rispetto ad alcuni anni fa, quando sul web giravano solo bufale, oggi abbiamo tanti siti, non solo istituzionali ma anche di esperti, che si battono per le informazioni corrette su internet. A questo proposito anche l'Iss ha lanciato un portale della conoscenza (Issalute) dove si parla di vaccini, nutrizione e non solo. Si smascherano le 150 bufale più diffuse". Sei aree terapeutiche (chirurgia, diabete, ematologia, gastroenterologia, oncologia, salute), quattro canali (Facebook, Twitter, YouTube e PubMed) e traduzione simultanea per i contenuti in lingua straniera, sono alcune delle caratteristiche di 'ScaNews' che si presenta come un vero e proprio social con la possibilità di cliccare per apprezzare il contenuto con un 'like' e condividerlo attraverso applicazioni di messaggistica e canali social. Prevista anche una 'black list' dei contenuti, per garantire la massima trasparenza nella selezione delle notizie. In fase di raccolta, infatti, il sistema verifica se al loro interno sono presenti nomi di prodotti o principi attivi di farmaci: se il controllo ha esito positivo il contenuto non verrà visualizzato all'interno della timeline. Insomma, la lotta alle bufale in medicina passa anche dal mondo delle 'app' e dall'impegno delle aziende farmaceutiche. (STEFANO SERMONTI)

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