Bartoletti: “Bene controlli Nassui centri di medicina estetica”
Il presidente della Sime Emanuele Bartoletti ribadisce la disponibilità della società scientifica ad affiancare i Nas ed il ministero della Salute per controllare le sedi non autorizzate o l'abuso della professione
“L'intensificazione delle verifiche sulla regolarità delle strutture e dei centri privati che erogano prestazioni mediche è da noi totalmente condivisa – dichiara Emanuele Bartoletti, presidente Società italiana di medicina estetica, in merito ai recenti controlli dei Nas nei centri di medicina estetica – Prima di tutto in un'ottica di tutela della salute del pubblico, in secondo luogo perché queste azioni posso scoraggiare il gravissimo fenomeno della pratica abusiva della professione medica, che danneggia i nostri pazienti e la nostra categoria”. Questi punti sono stati al centro di un recente incontro fra il Generale Adelmo Lusi ed Emanuele Bartoletti. “La medicina estetica è una branca della medicina, chi la esercita deve essere in possesso dei titoli per erogare terapie, che sono cosa ben diversa dai trattamenti puramente estetici. Chi decide di ricorrere alla medicina estetica, per ristabilire il proprio equilibrio psico-fisico deve sapere che – continua - gli occorre un medico estetico debitamente formato ed in possesso dei titoli e dei requisiti necessari a praticare le terapie proprie della medicina estetica. Appropriata deve essere anche la sede dell'esercizio della medicina estetica, rigidamente regolata a norma di legge, tanto per quanto concerne l'ambulatorio medico quanto riguardo ai limiti d'azione del medico. Sime è, per ciò, totalmente d'accordo con il generale Adelmo Lusi, sull'importanza fondamentale per la tutela della salute che le strutture mediche ove si pratica la medicina estetica siano idonee, quindi: in regola per autorizzazioni, requisiti igienico-strutturali, che i medici possiedano titoli abilitativi in relazione alle diverse specializzazioni. La medicina estetica non è una specializzazione: esistono 2 scuole di formazione quadriennale gestite dalle società scientifiche di riferimento e master universitari. Molti ordini professionali dei medici - Roma, Milano, Napoli, Palermo, Messina, Catanzaro e Vibo Valenzia - hanno istituito un registro dei medici estetici formati”. Bartoletti prosegue dichiarando: “La corretta formazione dei medici estetici è già da sé garanzia di sicurezza nei luoghi di lavoro (adeguatezza dei sistemi antincendio, corretta applicazione della normativa sul fumo), attenta e corretta custodia e somministrazione dei medicinali, perché un vero medico estetico sa di dover informare correttamente i suoi pazienti, consegna loro copia del diario clinico con le indicazioni sui medicinali impiegati nelle terapie ed ha il dovere di tenere la cartella clinica. Inoltre, il medico estetico opportunamente formato, conosce il valore delle apparecchiature del suo studio professionale, è formato e segue di continuo corsi di formazione e di aggiornamento per essere sempre in grado di effettuare le appropriate terapie medico estetiche nel migliore dei modi. Per questo in uno studio di medicina estetica regolarmente accreditato, il regolare funzionamento delle apparecchiature medico-diagnostiche e lo smaltimento dei rifiuti sanitari sono pieno interesse del medico estetico. Se praticata correttamente, la medicina estetica – precisa - non è mai dannosa, anche se sempre di terapie mediche si tratta, con possibili complicanze, ma restituisce ai pazienti il loro equilibrio e, spesso, il loro ruolo sociale. Ed è proprio in caso di complicanze che il medico estetico formato fa la differenza, perché le conosce, sa come prevenirle, trattarle ed evitare che lascino danni permanenti”. “Indigna ed addolora, invece, constatare con il Nas e il ministero della Salute come gli esiti raccolti abbiano nuovamente, ed in modo tanto esteso sul territorio nazionale, evidenziato situazioni di irregolarità causate principalmente dall'esercizio abusivo della professione sanitaria, dalla detenzione di farmaci scaduti di validità e dall'erogazione di prestazioni mediche di svariate branche specialistiche in strutture prive di autorizzazione – si legge in una nota della Sime - e in locali con carenze igienico-strutturali ed impiantistiche. Tutto ciò è criminale e snatura la professione medica e non ha nulla a che fare con la vocazione e la deontologia professionale dei medici estetici opportunamente formati, in particolare non appartiene ai soci Sime. Da più di 40 anni la Sime incoraggia e cerca di educare i pazienti ad un uso corretto della Medicina Estetica, che comincia col rivolgersi esclusivamente a medici che abbiano un percorso formativo specifico in medicina estetica. Questo è il primo passo che devono compiere i pazienti i quali devono sempre farsi rilasciare e pretendere dal medico copia della cartella clinica che deve contenere: la specifica delle terapie eseguite e i riferimenti (lotto, scadenza...) dei medicinali o medical devices utilizzati. I non medici e i medici scorretti non seguono queste linee comportamentali ed etiche”. Non solo: Emanuele Bartoletti, a nome della società che presiede, ribadisce la propria disponibilità ad affiancare il Nas ed il ministero della Salute per controllare sedi non autorizzate o abuso della professione. (ANNA CAPASSO)