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Freia Farmaceutici: dal fondo LGC Capital 3,3 milioni di euro

La società canadese acquisisce una partecipazione del 35 per cento nell'azienda unica in Italia e tra le due in Europa ad aver sviluppato soluzioni terapeutiche a base di canapa sativa registrate presso il ministero della Salute

Maria Rita Montebelli
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Il fondo canadese Lgc Capital acquisisce una partecipazione del 35 per cento nell'azienda italiana Freia Farmaceutici pioniera nello sviluppo di innovativi dispositivi medici, integratori alimentari, dietetici, presidi medico-chirurgici e alimenti a fini medici speciali a base di derivati del seme di canapa sativa, per un corrispettivo di 3,3 milioni di euro. Iscritta al registro delle Pmi innovative, Freia Farmaceutici è una delle due aziende europee – l'unica in Italia – ad aver sviluppato soluzioni terapeutiche a base di canapa sativa registrate presso il Ministero della Salute, prive di Thc e Cbd. Grazie a una lungimirante strategia R&D in ambito agronomico, estrattivo e farmaceutico, Freia è titolare di sette brevetti e ha già lanciato sul mercato diversi prodotti farmaceutici destinati a pazienti sottoposti a trattamento radio e chemioterapico, affetti da dermatite atopica e da dismetabolismo (ipercolesterolemia, diabete e disfunzione endocrina). “La collaborazione con Lgc Capital, uno dei principali fondi di investimento mondiali attivi nel settore della canapa, dimostra la qualità, l'autorevolezza e la portata innovativa del lavoro svolto da Freia Farmaceutici in questi anni - ha affermato Alessandro G. Cavalieri Manasse, amministratore delegato di Freia Farmaceutici - Il nostro approccio, fondato su una ricerca clinico-scientifica rigorosa, su solidi principi etici e su una capillare attività di informazione medica, ci ha permesso di debuttare sul mercato italiano ottenendo in tempi brevi importanti soddisfazioni sia a livello economico che sanitario, ponendo le basi per un futuro a cui guardiamo con grande ottimismo. Il nostro obiettivo è poter rispondere alle esigenze di medici e pazienti in modo sempre più efficace, contribuendo così al progresso della medicina”. “Siamo convinti che la collaborazione con LGC Capital ci consentirà di crescere ancora, potenziando la nostra attività in Italia e aiutando l'espansione sui mercati esteri, in primis Europa e Asia”, ha affermato Marco Santini, Cfo di Freia Farmaceutici. La pipeline 2019-2020 di prodotti di Freia prevede il lancio di nuovi dispositivi medici in ambito ginecologico, in campo gastroenterologico e nutrizionale, nonché l'ulteriore sviluppo delle linee di prodotti già presenti sul mercato. Fin dalla sua fondazione, l'azienda ha condotto diverse sperimentazioni cliniche nelle aree terapeutiche sopra citate per dimostrare che l'efficacia delle proprie soluzioni poggia su solide basi scientifiche. Un impegno che prosegue e guarda al futuro, con un progetto di ricerca che prevede anche lo sviluppo di un'applicazione per il trattamento della sclerosi multipla. Fondata nel 2009, da giugno 2014 Freia ha condotto delle indagini di mercato in Italia attraverso attività di informazione medica per convalidare il reale valore dei propri prodotti e il loro potenziale terapeutico. Il lancio sul mercato delle proprie soluzioni, avvenuto nel 2017, ha permesso a Freia di registrare una crescita del 74 per cento nel 2018, quando la società ha fatto segnare un volume di vendite pari a 856mila euro, con un Ebitda margin del 22 per cento. Per il 2019, il piano industriale della società basata a Milano prevede l'espansione sui mercati esteri, in Europa e Asia. "La nostra partnership con Freia ha un'importante valenza strategica: l'azienda ha eccellenti prospettive di crescita che il team LGC può contribuire a supportare”, ha dichiarato Mazen Haddad, CEO di LGC Capital. “Stiamo assistendo a una rapida adozione delle soluzioni di Freia da parte dei medici, anche grazie alle attività di ricerca clinica sviluppate in questi anni: in ambito farmaceutico, la società sarà al centro della nostra strategia, che punta a costruire un portafoglio di prodotti altamente innovativi”. Il mercato mondiale dei derivati della canapa sta vivendo una fase di intenso sviluppo in diversi settori: dal tessile alla bioedilizia, dall'alimentare ai prodotti industriali, fino alle soluzioni farmaceutiche. Solo negli Stati Uniti, si stima che il mercato raggiungerà un valore di 1,8 miliardi di dollari annui nel 2020 (erano 220 nel 2012). L'Italia vanta una solida tradizione nel settore della canapa: fino al 1950 ne era il secondo produttore al mondo, dedicando alla sua coltura 90 mila ettari del proprio territorio. (ANNA CAPASSO)

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