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Bicocca cede a società danese un sistema di 'tosse artificiale'

Si tratta di un tubo medico ‘intelligente' che riproduce la tosse e ha lo scopo di ridurre il discomfort dei pazienti intubati e i rischi di potenziali infezioni. Ad acquisire i diritti del sistema brevettato dall'Ateneo è la AW Technologies

Maria Rita Montebelli
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Un tubo medico ‘intelligente' che consente di ridurre il discomfort dei pazienti intubati e i rischi di potenziali infezioni perché è capace dirimuove le secrezioni dalla trachea, in maniera tempestiva e frequente. La pressione del paziente, inoltre, è tenuta costantemente sotto controllo grazie ad un misuratore di pressione che permette di coordinare pressione e ventilazione, svuotando o rigonfiando di conseguenza la cuffia del tubo endotracheale. Si tratta di un sistema completamente automatico epermette, quindi, di ridurre la mole del lavoro infermieristico.Questo è il sistema di tosse artificiale brevettato dai ricercatori del dipartimento di Medicina e chirurgia dell'Università di Milano-Bicocca. L'Ateneo ha ceduto i diritti alla società danese 'AW Technologies', operante nel settore della ventilazione artificiale. I referenti scientifici del progetto inerente a questo prototipo sono: Alberto Zanella e Antonio Pesenti, attualmente impegnati presso l'Università degli Studi di Milano; Luigi Castagna e Vittorio Scaravilli del Policlinico di Milano. “Lo strumento - dice Maria Grazia Valsecchi, direttore del dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università di Milano-Bicocca - è stato brevettato dalla stessa Università in quanto frutto della ricerca condotta principalmente dal suo team di anestesisti e rianimatori. Questa invenzione conferma la vocazione del dipartimento a condurre una ricerca trasferibile alla clinica ed al letto del paziente, per migliorarne le condizioni, poiché in specifico consentirebbe di aggirare l'ostacolo rappresentato dall'aspirazione endotracheale, attraverso una manovra di tosse artificiale”.Le già precarie condizioni dei pazienti intubati sono spesso aggravate dalla ritenzione di secrezioni: l'assenza di indicatori precoci, determina spesso un tardivo intervento dell'equipe medica sul paziente. La rimozione delle secrezioni avviene attraverso la cosiddetta aspirazione endotracheale. Si tratta di un'operazione piuttosto invasiva e causa di possibili complicazioni, come polmonite o propagazione delle infezioni. Il tubo endotracheale, inoltre, prevede una cuffia, ovvero un palloncino gonfiato con aria a bassa pressione, da mantenere costante per evitare un possibile danno ischemico. 'AW Technologies', con sede a Aalborg in Danimarca, ha come mission quella di innovare i sistemi di cura per ottimizzare la gestione della ventilazione nell'unità di terapia intensiva e anestesia, attraverso tecnologie all'avanguardia. Obiettivo principale: ridurre infezioni e polmoniti dovute alla ventilazione artificiale.Tutti i pazienti con tubo endotracheale o cannula tracheale possono beneficiare di questo dispositivo, a breve utilizzabile in ambito di ricerca clinica. Questo sistema potrebbe essere implementato nei respiratori artificiali di sale operatorie, terapia intensiva, strumenti di ventilazione artificiale a lungo termine e ventilazione artificiale domestica. La manovra di tosse artificiale può probabilmente divenire in futuro lo standard d'eccellenza per la gestione delle secrezioni. (ANNA CAPASSO)

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