Nestlé: impegno per l'ambientee per un'alimentazione più sana
Nei centri di ricerca dell'azienda leader del mercato della nutrizione sono diverse le direttrici che vengono seguite per fornire ai consumatori prodotti in linea con le loro esigenze di salute e con quelle di un consumo sostenibile
Era il 1866, quando a Vevey, piccolo comune nella Svizzera francofona,il farmacista Henri Nestlé venne a sapere che un bambino nato prematuro rischiava di morire perché non poteva essere allattato al seno. Nestlé propose di dare al neonato un preparato per lattanti di sua invenzione, la farine lactée, alimento che combinava latte vaccino, zucchero e farina di grano cui era stato tolto l'amido al fine di renderla meno ostica per il delicato stomaco dei neonati. Fu l'unico prodotto che il bambino riusciva a digerire e di fatto gli consentì di sopravvivere. Fu questo l'atto fondativo di Nestlé, azienda leader nel mercato della nutrizione, che ancora oggi rimane fedele allo spirito pioneristico dimostrato da Henri:il cuore pulsante di questo ‘gigante'- che vanta 413 stabilimenti e circa 323 mila collaboratori distribuiti in oltre 190 Paesi - è infatti un network di centri research and development,animato dove diverse équipe di ricercatori altamente qualificati. Il perno attorno al quale ruota questa rete è Nestlè Research, 5 Unit e 4 istituti situati prevalentemente in Svizzera, dove si lavora su diverse direttrici, tutte accomunate dalla volontà di andare incontro alle esigenze di una società in evoluzione, attenta come mai prima a fattori quali la sostenibilità ambientale e salubrità delle materie prime. Packaging sostenibile. Come conservare gli alimenti senza usare materiali inquinanti? Questa è la domanda cui Nestlé cerca di rispondere per raggiungere il goal di rendere ‘sostenibile' – ovvero interamente riciclabile o addirittura compostabile - il proprio packaging entro il 2025. Per raggiungere questo obiettivo, l'azienda si sta concentrando in particolar modo sulla riduzione della plastica degli imballaggi, mettendo in campo tre azioni concrete: usare meno materiali complessi nelle confezioni favorendo quindi la possibilità di riciclo, produrre imballaggi di carta, mettere a punto confezioni biodegradabili grazie a polimeri facilmente smaltibili. Alternative ‘Veg'. Animata dal medesimo intento di ‘pesare meno' sulle risorse ambientali, è la ricerca sulle alternative vegetali ai prodotti di origine animale condotta nei laboratori dell'azienda. Per proporre alternative valide e gustose a chi sceglie una dieta vegetariana o vegana – una fetta sempre più rilevante dei consumatori – ad affiancare i ricercatori ci sono degli chef, che danno valore a parametri quali sapore e texture dei prodotti fino ad arrivare ai mutamenti d'aspetto che il prodotto subisce durante la cottura. L'obiettivo è infatti quello di offrire un'esperienza sensoriale e di gusto quanto più possibile simile a quelle che danno i prodotti di origine animale, il tutto cercando di accorciare la lista degli ingredienti. Un taglio agli zuccheri. Un ulteriore filone di ricerca è quello volto a tagliare consumo di zucchero, sale e grassi poco salutari. In quest'ottica, Nestlé ha da poco messo a punto lo zucchero strutturato, un'innovazione in ambito dolciario che permette di mantenere inalterato il gusto dei prodotti ma con una netta diminuzione dello zucchero. I ricercatori hanno scoperto che modificando la struttura delle particelle di zucchero se ne aumenta la velocità di dissolvenza al momento dell'assunzione, consentendo così di percepire lo stesso livello di dolcezza pur assumendone di meno. Invece dei soliti cristalli, le particelle di zucchero vengono trasformate in conglomerati porosi con un processo meccanico che usa solo zucchero, acqua, latte in polvere e aria calda. In questo modo una barretta di cioccolato che contiene zucchero strutturato può arrivare ad avere meno del 40 per cento dello zucchero per risultare dolce come una che ha tra gli ingredienti i classici. La recente scoperta rappresenta per Nestlé una significativa accelerazione nell'impegno assunto globalmente di ridurre progressivamente lo zucchero nei suoi prodotti, fino ad arrivare a eliminare 18mila tonnellate di zucchero dai prodotti venduti in Europa entro il 2020, l'equivalente di 5 miliardi di zollette di zucchero. Oltre lo zucchero, questo impegno prevede anche la riduzione di sale e grassi saturi da una parte e all'incremento dell'apporto di vitamine, minerali e cereali integrali dall'altra... E la salute ringrazia! (MATILDE SCUDERI)