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Sigaretta elettronica e malattie polmonari

I danni sarebbero causati dai liquidi utilizzati, non dal vaping in sé. 10 suggerimenti del Comitato Scientifico della Lega Italiana Anti Fumo utili per affrontare al meglio la costante pressione mediatica sulle sigarette elettroniche

Maria Rita Montebelli
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Quello che sta succedendo negli Stati Uniti d'America è quasi certamente dovuto alla contaminazione di prodotti da svapo contenenti cannabis con adulteranti molto pericolosi venduti sul mercato nero USA. Sia l'FDA, la Food and Drug Administration degli USA, che il CDC, il Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie americano, ormai riconoscono che l'epidemia che ha portato tanto ai ricoveri per gravi patologie polmonari quanto ai decessi verificatisi in questi mesi sia stata causata dall'uso di liquidi adulterati a base di cannabis. Non esiste alcuna prova che i liquidi da svapo in commercio contenenti nicotina abbiano causato intossicazioni gravi ai danni dei polmoni. L'epidemia però ha scatenato quello che molti specialisti hanno chiamato ‘isteria da vaping', un allarmismo generale contro i prodotti da svapo contenenti nicotina che si è diffuso in tutto il mondo. Questa situazione è stata però prevalentemente alimentata da informazioni fuorvianti fornite da diversi organi di stampa americani che contrastano i principi basilari dell'epidemiologia e che hanno preso di mira le sigarette elettroniche e i convenzionali prodotti da svapo. “Il danno è nella presenza di adulteranti pericolosi nei liquidi da svapo a base di cannabinoidi, non nello strumento o nei liquidi contenenti nicotina”, ha detto Riccardo Polosa, direttore del CoEHAR – Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo dell'Università degli Studi di Catania. Il Comitato Scientifico per la Ricerca applicata alle sigarette elettroniche della Lega Italiana Anti Fumo, fornisce qui di seguito i dieci suggerimenti utili per affrontare al meglio la costante pressione mediatica sulle sigarette elettroniche e sulla loro pericolosità. 1. Smettere definitivamente di fumare e consigliare agli altri di farlo è la scelta più sana e più giusta. 2. Se non riesci a smettere da solo, rivolgiti ad un centro antifumo pubblico specializzato dove, tra le opzioni terapeutiche consigliate, ci sarà anche quella di passare al vaping. 3. Se sei uno svapatore e hai smesso di fumare, non tornare alla tua sigaretta convenzionale. 4. Ricordati che la combustione è il peggior nemico quindi sia le sigarette elettroniche che le sigarette a tabacco riscaldato sono meno dannose del fumo perché non producono le sostanze cancerogene associate alla combustione. 5. Acquista sempre i tuoi prodotti da un fornitore affidabile. 6. Evita di acquistare prodotti non regolamentati. Tutte le sigarette elettroniche prodotte in Europa sono state registrate attraverso la direttiva EU TPD. 7. Se vuoi arrivare a smettere di assumere nicotina, cerca di diminuirne gradualmente la quantità fino ad arrivare ad utilizzare quelli che ne sono privi. 8. Se soffri di particolari patologie, affidati ad un medico. 9. Verifica l'autorevolezza delle informazioni che ricevi, anche insieme al tuo medico. 10. Se non riesci a smettere di fumare, affidati a dei professionisti della smoking cessation. Oli di tetraidrocannabinolo (THC). Cosa è successo in USA? Molti dei pazienti ricoverati e alcuni di quelli che purtroppo sono morti hanno fornito ai propri medici una dichiarazione di pre-trattamento in cui hanno confermato di aver fatto uso di oli di THC. Questi olii potrebbero contenere sostanze pericolosissime (come l'acetato di vitamina E, eventualmente sciolto negli olii) che alcuni fornitori del mercato nero hanno aggiunto per diluire i liquidi di sigaretta elettronica. Altri contaminanti, come i pesticidi, sono stati trovati anche nelle cartucce di THC. Purtroppo, questi oli, se inalati, possono provocare un'infiammazione polmonare acuta e grave, la polmonite lipoidea o altri tipi di reazioni infiammatorie non infettive che sono state appunto la causa di numerosi decessi. La pratica illecita di utilizzo di oli di THC non è stata sporadica ma costante e le autorità di competenza degli Stati Uniti hanno già identificato parte della catena di produzione illegale e hanno arrestato i molti colpevoli. Perché l'isteria da vaping è dannosa? Il fine ultimo per i professionisti della salute di tutto il mondo è quello di far smettere di fumare definitivamente milioni di persone. Passare a prodotti meno dannosi (come le sigarette elettroniche) può servire allo scopo. Il costante bombardamento di informazioni inesatte, alimentato dall'attività dei media sulla pericolosità dei prodotti da svapo e dalla negligenza degli organi di salute pubblica, sta confondendo il pubblico. Molti tra coloro che avevano intenzione passare alla sigaretta elettronica decidono di continuare a fumare e molti svapatori potrebbero pensare di tornare al fumo delle sigarette convenzionali. Questo atteggiamento può avere ripercussioni negative dannose per la salute pubblica in quanto rallenta il processo di declino del numero di fumatori nella popolazione. Perché lo svapo è sicuro? Milioni di persone in tutto il mondo hanno svapato e svapano ancora oggi sigarette elettroniche con nicotina o senza,  glicerina vegetale e glicole propilenico. Le sigarette elettroniche sono diffuse già da più di dieci anni ed un focolaio simile non si era mai registrato. I principi base dell'epidemiologia evidenziano come un focolaio di questo genere non può essere causato dai prodotti che già venivano utilizzati da milioni di svapatori nel mondo, ma deve essere connesso agli olii che solitamente non vengono aggiunti ai liquidi da svapo convenzionali. Il glicole propilenico e la glicerina vegetale sono alcoli, non olii. La ricerca scientifica ci dimostra che le emissioni di aeresol delle sigarette elettroniche, anche se non sono a rischio zero, sono molto meno dannose se comparate al fumo di tabacco. Comitato Scientifico LIAF Riccardo Polosa - Direttore del Comitato Scientifico LIAF e del CoEHAR Umberto Tirelli - Istituto Nazionale Tumori di Aviano Fabio Beatrice - Società Italiana di Tabaccologia Emmanuele A. Jannini - Università Tor Vergata di Roma Carlo Cipolla - IEO (Istituto Europeo di Oncologia di Milano) David Nutt - Imperial College di Londra Sally Satel - American Enterprise Institute Kostantinos Farsalinos - Università di Patras Jacques Le Houezec - Consulente di Sanità Pubblica a Rennes Marcus Munafo - Università di Bristol Pasquale Caponnetto – Università degli Studi di Catania Mario Malerba - Università del Piemonte Orientale di Novara Giancarlo Antonio Ferro - Università di Catania Ezio Campagna – Presidente LIAF

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