Broccoli, il loro ruolo nel combattere il diabete e nel controllo dell'obesità
L'autunno è la stagione perfetta per i broccoli, verdure dal gusto intenso e protagonista dell'alimentazione mediterranea. E il broccolo è una verdura perfetta per la salute: un gruppo di ricercatori ha infatti individuato un composto presente nel cavolo broccolo che sarebbe utile nel contrastare il diabete, poiché in grado di tenere sotto controllo il glucosio. La ricerca, di cui dà conto Focus, arriva dalla Lund University, in Svezia, dove degli scienziati hanno selezionato proprio la molecola presente nei broccoli come base per un trattamento. Nel dettaglio, prima è stata costruita una "firma" del diabete di tipo 2, basata su una cinquantina di geni espressi nei tessuti del fegato “malati” rispetto a quelli sani. Successivamente, gli stessi ricercatori hanno testato migliaia di composti, per essere precisi 3.852, che avevano come possibili target i geni. Tra tutti, hanno individuato il sulforafano, presente in molti vegetali, ma in quantità più elevate nei broccoli, come quello meglio in grado di influenzare la "firma" tipica della malattia. I test hanno sottolineato come il composto abbia fatto diminuire la produzione di glucosio nelle cellule epatiche in coltura. Nei topi, ha dimostrato di spostare l'espressione dei geni del fegato verso una condizione meno simile rispetto a quella della mattia. Per ultimo, il composto è stato testato su un centinaio di pazienti affetti da diabete di tipo 2. E in questo caso, in soli tre mesi, i pazienti che hanno assunto estratti concentrati di broccoli hanno registrato una diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue. Il composto ha funzionato particolarmente bene sui partecipanti alla sperimentazione che erano obesi. Non solo diabete, però: il sulforafano è stato oggetto di molte altre ricerche, soprattutto per la sua azione protettiva contro il cancro, dovuta probabilmente alle sue capacità anti-ossidanti. Secondo un altro recente studio, il composto potrebbe essere utile anche nel controllo dell'obesità. L'uso come terapia contro il diabete è guardato con particolare interesse, dato che il disturbo colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo e che una percentuale di pazienti, circa il 15 per cento, non può assumere il trattamento standard, la metformina, per i rischi di danni ai reni.