Prostata, valori alti del Psa: non solo tumore. Quali sono le altre cause
Come vanno interpretati i valori alti del Psa? Il test serve per valutare le condizioni della prostata ma non sempre un risultato oltre la norma significa tumore (sebbene solo con la biopsia si possa arrivare a una diagnosi certa). Giovanni Lughezzani, urologo di Humanitas, spiega quando si possono avere dei valori elevati. Il Psa (che sta per Antigene Prostatico Specifico) è un enzima prodotto dalle cellule della ghiandola prostatica. "In caso di patologie a carico della prostata la concentrazione di questa molecola nel sangue aumenta. Il dosaggio del Psa - si legge sul sito dell'ospedale - che può essere considerato un marcatore delle condizioni della ghiandola, viene effettuato con un semplice prelievo di sangue". In genere ci si può sottoporre al test, in assenza di fattori di rischio per tumore alla prostata, dai 50 ai 70 anni di età; in caso di familiarità, invece, anche dai 40-45 anni. I risultati del test devono sempre essere interpretati dal medico specialista anche alla luce di altre caratteristiche del paziente e sempre con cautela prima di poter pensare a una diagnosi di tumore prostatico: "Mentre il PSA è senz'altro un marcatore organo-specifico, essendo prodotto esclusivamente dalla prostata, non è un marcatore tumore specifico e può pertanto risultare aumentato per molteplici cause non tumorali. In quest'ottica ci sono differenti parametri che possono aiutare lo specialista, come il rapporto tra Psa libero e totale, la variazione nel tempo del Psa (Psa velocity), il rapporto tra Psa e volume prostatico (Psa density)", spiega Lughezzani. Quindi le patologie al di là del tumore possono essere: l'infiammazione prostatica (prostatiti acute o croniche) che è la causa più frequente di aumento del Psa. "Lo stesso aumento volumetrico della ghiandola prostatica come nel caso dell'ipertrofia prostatica benigna può associarsi a un aumento del Psa".