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Febbre, ecco perché è meglio evitare gli antibiotici. Melania Rizzoli suona l'allarme: che cosa si rischia

Maria Pezzi
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Sono quasi 5 milioni gli italiani in questo mese costretti a letto dai virus influenzali, ed i contagi crescono di giorno in giorno, ma nella metà dei casi non si tratta di influenza vera e propria, ma di sindromi provocate da altri agenti respiratori, i cosiddetti virus parainfluenzali, per cui spesso si finisce per confondere un semplice raffreddore con l' infezione stagionale, ed affrontarli o curarli nello stesso modo. Ma come si fa a distinguere queste due malattie una dall' altra? Anche se i sintomi possono sembrare simili e far confondere le due patologie, sono sei i segni differenziali che permettono a chiunque di capire il proprio stato di salute e gli eventuali rischi di complicazioni, i quali vanno assolutamente prevenuti. 1-L' insorgenza dell' influenza infatti è sempre improvvisa, scatena un malessere generale in breve tempo, con sintomi forti in poche ore, provocando sensazione di freddo, brividi, dolore e febbre, e facendo sentire in fretta il paziente con le ossa rotte, debole e sfinito; il raffreddore invece, si manifesta sempre più gradualmente, solitamente presenta prodromi diversi, dal mal di gola alla congestione nasale e delle vie respiratorie, che però insorgono nel giro di almeno due giorni. 2-L' influenza fa sentire rapidamente il paziente febbricitante, con la fronte calda ma infreddolito nel corpo, con difficoltà a riscaldarsi, perché l' infezione è sempre accompagnata da febbre, con insorgenza sopra i 37,8 gradi, che può essere accompagnata da brividi, tosse, mal di gola, naso che cola, dolori muscolari, improvvisa stanchezza, ed in alcuni casi, specie nei bambini, possono comparire nausea, vomito e diarrea; anche il raffreddore può causare un aumento della temperatura, che però raramente supera i 37/37,5 gradi, ma non presenta i sintomi succitati, che in questo caso sono insoliti o rari. 3-Per quanto riguarda la sintomatologia generale, il paziente influenzato si sente in poche ore astenico, senza forze, spossato, dolorante ed acciaccato come se avesse subito un trauma fisico, cosa che non accade mai in quello raffreddato, che continua ad uscire e lavorare senza rintanarsi in casa, il quale comunque può presentare difficoltà respiratorie dovute all' ostruzione mucosa ed al catarro bronchiale, più o meno abbondanti secondo l' aggressività della carica virale che lo ha colpito e le sue precedenti condizioni generali. 4-Nell' influenza inoltre, compare sempre la cefalea, con la sensazione di testa pesante, che può essere lieve o imponente, perché i virus influenzali, essendo più aggressivi e rapidi di quelli para-influenzali, invadono il circolo sanguigno in breve tempo, con una disseminazione il cui segno caratteristico è il brivido, e la invasione ematica virale è appunto la causa del mal di testa, forte, persistente e generalizzato, mentre nel comune raffreddore questo sintomo è quasi sempre assente, a meno che non si accompagni a sinusite, con ostruzione dei seni nasali e mastoidei. 5- E poi i sintomi dell' influenza sono sempre più aggressivi e virulenti di quelli del raffreddamento, e chi ne è colpito percepisce la viremia, con la forte sensazione di essere davvero ammalati e la voglia di mettersi a letto, ed anche se il mal di gola, la secrezione nasale e gli starnuti possono in realtà essere presenti in entrambe le patologie, e si riacutizzano con le puntate febbrili, con il raffreddore sono sempre più lievi e sfumati, e soprattutto non impediscono le normali attività quotidiane. Per un genitore la diagnosi differenziale può essere difficile nei bambini piccoli, i quali con l' influenza possono presentare un respiro faticoso, non interagire, apparire abbattuti o manifestare pianto ed irritabilità, e di solito hanno picchi febbrili più elevati degli adulti, mentre se sono affetti dal virus del raffreddore essi non interrompono quasi mai l' attività motoria e soprattutto non rifiutano il cibo. 6- L' ultimo sintomo differenziale infatti, è appunto la scomparsa dell' appetito nello stato influenzale, un meccanismo di difesa dell' organismo, che mette in atto nel tentativo di riservare le sue energie per combattere la virulenza non impegnandole nei faticosi processi digestivi, e stimolando il riflesso del vomito se si viene forzati ad assumere cibo; aumenta invece la sete, che stimola a bere per impedire la disidratazione, per favorire la diuresi ed accelerare, attraverso la filtrazione renale dell' urina, l' eliminazione dei metaboliti tossici virali; nei pazienti raffreddati invece, anche se in presenza di lieve rialzo termico, la sensazione di fame può diminuire ma mai scomparire del tutto. Nei bambini l' influenza di solito passa in pochi giorni, e negli adulti in meno di due settimane, a meno che non si sviluppino alcune complicanze come la polmonite, la bronchite, la sinusite od infezioni dell' orecchio, anche se quest' ultime sono frequenti complicanze dei pazienti in età pediatrica non sorvegliati a dovere dal punto di vista clinico. Inoltre l' influenza può far peggiorare i problemi di salute cronica presenti al momento della sovrapposizione della viremia, per cui sindromi come l' asma, il diabete o le insufficienze cardiache, per esempio, si possono riacutizzare o scompensare, cosa che in genere non accade quasi mai nelle infezioni virali da raffreddamento. Per quanto riguarda i due sessi, è opinione comune che gli uomini tipicamente usino ingigantire il riferimento e la percezione dei sintomi influenzali, e che si mettano a letto moribondi, al punto che gli inglesi hanno addirittura coniato l' espressione "man flu" per indicarne l' esagerazione sintomatica riferita, ma l' accusa che si fa ai maschi di reagire in modo eccessivo alle malattie è infondata, alimentata dal fatto che il sesso forte, per ragioni di minore protezione ormonale, impiega circa il doppio delle donne a recuperare la piena salute dalle malattie virali, poiché il testosterone limita la risposta immunitaria all' influenza, al contrario dell' azione più efficace e protettiva degli ormoni estrogeni, anche se le donne in genere sono più duramente colpite degli uomini da queste malattie virali. Non esiste infatti tra i due generi una differenza biologica in come evolvono le infezioni, ma sicuramente la guarigione più rapida è influenzata dalle diverse capacità reattive, immunitarie, ormonali e psicologiche, proprie di ciascun individuo, oltre, naturalmente, dalla potenza della carica virale contagiata. La terapia di questi accidenti influenzali e para-influenzali si basa sull' assunzione dei comuni farmaci senza obbligo ricetta, come per esempio il paracetamolo, per diminuire i sintomi, ma senza avere lo finalità di cancellarli immediatamente, perché azzerare la febbre e andare a lavorare senza un giorno di riposo vuol dire fare il gioco del virus, contagiare altre persone e tornare a casa la sera più ammalati della mattina. Gli antibiotici sono sconsigliati poiché notoriamente inefficaci verso i virus, e vanno eventualmente assunti solo se dopo 4 giorni i sintomi persistono, per evitare un coinvolgimento batterico nel fisico debilitato, con relativa sovrapposizione infettiva, tenendo presente che la somministrazione deve sempre essere indicata da un medico che valuti la situazione clinica del paziente. La vaccinazione annuale antinfluenzale in Italia è gratuita e consigliata, perché pur non escludendo il contagio, permette di subire l' influenza in modo molto più lieve e soprattutto senza le temibile complicanze, specialmente nei pazienti a rischio, quelli cioè con patologie croniche associate, sia metaboliche che organiche. Il vaccino contro il raffreddore invece non esiste, in quanto le varianti dei virus para-influenzali sono ben 262, ed è impossibile una copertura terapeutica totale per una patologia "lieve" come questa, una infezione che però, è bene sapere, si diffonde non notevole rapidità, dovuta al fatto che un solo starnuto contiene circa 40mila micro goccioline che possono viaggiare, una volta espulse, ad oltre 300km all' ora, la maggior parte delle quali veicolatrici del virus infettante. Per approfondire leggi anche: Mal di testa, cosa non devi sottovalutare Si calcola che entro la fine dell' inverno saranno dai 12 ai 15 milioni gli italiani colpiti da questi virus, dei quali 4-5 milioni i casi di influenza vera e propria, mentre saranno 8-10 milioni le sindromi provocate dagli altri virus respiratori, e molto dipenderà dal meteo, perché se dovesse persistere il freddo di questi giorni, sicuramente si avranno molti più pazienti influenzati. Comunque distinguere le due patologie è utile per evitare ansie e paure, ma soprattutto tale consapevolezza evita il ricorso a farmaci inutili, inefficaci per tali patologie e dannosi per il futuro sviluppo di resistenze agli antibiotici. di Melania Rizzoli

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