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Tumore al colon e alimentazione, lo studio: l'errore che ci condanna alla malattia

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Gloria Gismondi
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Nell'ultimo anno negli Stati Uniti sono stati registrati oltre 80 mila nuovi casi di cancro al colon, e il 6%-10% sarebbero attribuibili ad un non corretto regime alimentare. Questo tipo di tumore è molto più diffuso di quanto si creda, è infatti il terzo più comune in Italia, ed anche se la sua incidenza cresce dopo i 50 anni, stanno aumentando i casi nelle fasce di età più basse. Da uno studio condotto dalla Tuffs University di Boston sui tumori al colon negli Usa nel 2015, e pubblicato su JNCI Cancer Spectrum, emerge che il 5,2% dei casi li si potevano attribuire proprio ad un'errata dieta. Sono risultati fattori a maggiore impatto lo scarso consumo di latticini e cereali integrali, a fronte invece di un abuso di carne processate, ovvero di insaccati, salsicce e wurstel. Per approfondire leggi anche:Tumore del seno: nuove risposte se è una forma molto aggressiva La professoressa del Dipartimento di Scienza degli Alimenti dell'Università di Napoli Federico II,  Filomena Morisco, sostiene che "La popolazione percepisce il messaggio di sana alimentazione in maniera generica e superficiale, mentre questo studio stabilisce in maniera precisa il tipo e l'entità del rischio di tumore attribuibile alla dieta", e suggerisce quindi "la necessità di un approccio multidisciplinare alla malattia, con il gastroenterologo in posizione sempre più centrale". In merito alla questione è intervenuto anche il presidente della Società italiana di gastroenterologia e endoscopia digestiva (Sige), Domenico Alvaro,  secondo il quale l'alimentazione è "un'arma di prevenzione straordinariamente potente, soprattutto se iniziata in giovane età. Se, associata ai programmi di screening, potrebbe abbattere il numero di nuovi casi nei prossimi anni".

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