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Caldo torrido, in mare prolifera l'alga tossica: ecco quali prodotti non dovresti più mangiare

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Gloria Gismondi
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In questi giorni di caldo torrido l'attenzione si sta sempre più focalizzando sulle conseguenze del cambiamento climatico. Tra queste c'è il proliferare, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, di un'alga tossica. Quest'alga, che appartiene alla categoria delle micro alghe, è invisibile ad occhio nudo, e si manifesta in acqua sotto forma di schiuma biancastra o materiale gelatinoso. Nonostante i danni arrecati all'organismo umano siano soggettivi, dai problemi respiratori a quelli gastro intestinali, essa risulta essere molto pericolosa e nociva anche per il resto della flora e fauna marina. Leggi anche:Batterio in mare, l'infezione che ti consuma il cervello e poi ti uccide I più diffusi sintomi sono: raffreddore improvviso, difficoltà respiratorie, febbre dissenteria e congiuntivite. Essendo quest'alga, come detto, pericolosa anche per l'ecosistema marino, si sconsiglia di consumare molluschi, anche se cotti, che potrebbero essere venuti in contatto con essa. Se infatti si ingerisce tali molluschi si rischia di contrarre la ciguatera, un'intossicazione alimentare che porta vomito e diarrea. I ricci di mare sono quelli più soggetti al contagio. Nella nostra penisola, le acque più a rischio sono quelle della Puglia, non a caso l'Arpa Puglia ha attivato il monitoraggio Ostreopsis per verificare la presenza dalla microalga nelle aree di balneazione.  

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