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Dopo la carne vegetale sta per arrivare il pesce farlocco. Sulle nostre tavole entro la primavera del 2020

Cristina Agostini
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Dopo la carne vegetale sta per arrivare il pesce senza pesce. A servirci a tavola la nuova bufala vegana è una società californiana, la Impossible Foods, che ha già creato un brodo vegetale al sapore di acciuga, utilizzato per preparare la paella, ma è destinato a insaporire il fish burger il cui arrivo sul mercato è atteso per i primi mesi del 2020. Ma solo insaporire, perché la consistenza ai finti prodotti ittici deriverà invece da una proteina di lievito geneticamente modificato che già è servita a replicare la consistenza, il gusto e l' aroma della carne bovina per l' Impossibile Burger. La società californiana, a differenza del più noto concorrente Beyond Meat, non è quotata in Borsa e per ora non ha intercettato il fiume di denaro piovuto sul competitor che al Nasdaq di New York è passato dai 25 dollari della quotazione ai 236 del 28 luglio, con un balzo dell' 844%, ma ha un programma a dir poco ambizioso. Entro il 2035 Impossible Foods vuole creare sostituti per tutti gli alimenti a base di proteine animali. Si tratti di bistecche di manzo, braciole di maiale, cosce di pollo, costolette d' agnello o pesce, la società di Redwood City punta ad avere una imitazione vegetale. Nel frattempo lo sbarco in Borsa è assicurato. Leggi anche: Tumore al colon, preoccupante aumento dei casi. La ricerca: ecco il cibo che può salvarti la vita POLPETTE INTROVABILI - Gli Stati Uniti si stanno rivelando un mercato estremamente sensibile per questo genere di alimenti, al punto che Impossible Foods ha riscontrato parecchie difficoltà a soddisfare la domanda di finti hamburger dopo aver sottoscritto accordi di fornitura importanti con le catene di ristoranti Red Robin e White Castle. Dopo il successo di Impossible Burger, la società californiana ha lanciato a maggio Impossible Sausage, una falsa salsiccia sempre a base di vegetali, venduta per ora in esclusiva alla catena di pizzerie Little Caesars. Il fenomeno dei succedanei della carne - e presto del pesce - sta assumendo negli Stati Uniti proporzioni tali da allarmare gli allevatori e l' industria. Arkansas, Mississippi e Missouri hanno approvato - o stanno per farlo - norme per arginare il «veg marketing» e impedire che la falsa carne e i finti formaggi mettano in crisi gli originali. A muoversi per primo è stato l' Arkansas dove è appena entrata in vigore una legge che vieta l' etichettatura di prodotti vegetali con denominazioni che richiamino la carne o i prodotti caseari. Chiunque scriva sull' etichetta di prodotti vegetali "meat", "milk" o "cheese" rischia una multa fino a 1.000 dollari per ogni confezione fuori legge. Missouri e Mississippi si accingono a varare norme identiche. IN EUROPA - In attesa di capire come finisca la contesa della bistecca negli States, bisogna registrare una novità pure nella vecchia Europa, finora molto più cauta anche in virtù delle norme restrittive approvate dalla Ue. La Danish Crown, maggiore produttore europeo di carni di maiale, ha fatto sapere che sta per lanciare i primi prodotti a base vegetale per intercettare la crescente domanda di alimenti senza proteine animali. Il primo prodotto sarà un hamburger vegetale fresco, vendibile nei banchi frigo della grande distribuzione, che non sarà a base di soia, ma di piselli e barbabietole e dovrebbe essere disponibile sul mercato danese entro la fine dell' anno. In Italia è atteso entro la primavera del 2020. Resta da capire cosa possa accadere da noi. Per ora produttori e importatori europei di finta carne a base vegetale hanno aggirato il divieto di utilizzare le denominazioni originali utilizzando formule come «Straccetti gusto pollo», «Veggie burger» o «Spezzatino alle erbe». Ma alla Corte Ue pendono diversi ricorsi e se ne aggiungono sempre di nuovi. La battaglia con gli allevatori e l' industria di trasformazione è solo all' inizio. di Attilio Barbieri

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