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Coronavirus, le mascherine da non usare mai: occhio al "numerino", cosa non sapete sul contagio

Giulio Bucchi
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Nella psicosi coronavirus, non tutti sanno che le mascherine, andate letteralmente a ruba nelle farmacie e online, non sono tutte uguali. C'è un discorso di valore "assoluto": le mascherine, da sole, non bastano a proteggere le persone sane ma sono importanti per i contagiati - per non diffondere la malattia - e per gli operatori sanitari - per non venire contagiati. Leggi anche: Sapete perché le mascherine sono introvabili? "Di Maio le ha regalate alla Cina" Bisogna fare attenzione a cosa si indossa:  secondo il Corriere della Sera, "le mascherine più idonee a questi soggetti sono quelle di classe FFP3 o FFP2, certificate in conformità alla norma UNI EN 149, con valida marcatura CE seguita dal numero dell'organismo di controllo che ne autorizza la commercializzazione". Senza questi standard, la mascherina potrebbe non proteggere dal "rischio biologico": la classe FFP3 ha una efficacia filtrante del 98%, quella FFP2 del 92 per cento. Quasi nulla, invece, l'efficacia delle mascherine chirurgiche, tra le più diffuse nelle strade italiane. Meglio quelle a carbone attivo, a valvole o antipolvere, ma "non si devono indossare più mascherine sovrapposte e ogni 4 ore andrebbero sostituite". Come sempre, poi, necessario seguire le più elementari regole di igiene: "Lavarsi prima le mani con acqua e sapone (o con soluzione alcolica), coprire bocca e naso con la mascherina assicurandosi che aderisca bene al volto, evitare di toccarla mentre la si indossa, sostituirla quando diventa umida o comunque dopo 4 ore". Non sono consigliabili né ai bambini, né agli uomini con la barba perché non aderiscono perfettamente al viso.

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