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Coronavirus e allergie, come distinguerle: differenze, sintomi e segnali del corpo

Melania Rizzoli
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Tempi duri per gli allergici. Non potrebbe esserci momento peggiore per starnutire di continuo in pubblico in queste settimane nelle quali sussiste ancora l' epidemia da Coronavirus, per cui ogni starnuto è guardato con sospetto, percepito come un pericolo dal quale ci si allontana immediatamente, creando panico tra le persone vicine. Quest' anno infatti la primavera è esplosa con tale forza che nell' aria abbondano i "soffioni" di graminacee, cipressi, betulle e noccioli, ed i soggetti allergici, tra il 15 e il 20% degli italiani, iniziano a star male, a starnutire, a lacrimare abbondantemente e soprattutto a tossire. Molti dei primi sintomi del Covid19 sono simili se non sovrapponibili a quelli delle malattie allergiche, il che può creare fondati timori in coloro che li accusano, poiché è difficile distinguere i differenti segnali d' allarme ed ancora più difficile farsi un' autodiagnosi corretta, e la confusione aumenta poiché tutti hanno imparato che gli infetti del Corona variano molto le loro manifestazioni patologiche secondo la gravità e lo stadio della patologia virale.

 

 

 

Le antenne - Come capire allora se una persona è affetta da allergia primaverile oppure è portatrice dell' infezione virale? La principale differenza tra le due patologie è sicuramente la febbre, un sintomo esclusivamente infettivo e quasi costante nelle persone affette dalla virosi, febbre che invece è sempre assente nelle forme allergiche da pollini, un segnale, questo della temperatura corporea, molto importante per la diagnosi differenziale, anche se è bene ricordare che esistono portatori del virus del tutto asintomatici.
Inoltre, mentre la congiuntivite e la tosse sono sintomi in comune tra le due malattie, nelle reazioni allergiche il raffreddore è notoriamente "acquoso", con secrezioni fluide e trasparenti (naso che cola), e le riniti allergiche sono facilmente distinguibili da quelle virali perché provocano starnuti solo "a salve", ovvero a raffiche, un sintomo più raro nei pazienti Covid. La congiuntivite, ovvero l' infiammazione delle cornee, compare spesso in ambedue le patologie, ma nelle forme allergiche la lacrimazione è profusa e bilaterale, ed il rossore degli occhi è spesso associato al gonfiore delle palpebre con formazione di crosticine fin sulle ciglia, specialmente al risveglio, insieme a prurito, irritazione e bruciore, con la sensazione di "sabbia negli occhi", una delle manifestazioni caratteristiche che non compaiono quasi mai durante il decorso della malattia virale.
Il problema è che il 50% degli allergici sono anche asmatici, e l' asma bronchiale produce tra le sue multiple manifestazioni anche una tosse stizzosa e non produttiva che può indurre in errore e far pensare a quella secca dell' esordio sintomatologico della polmonite del Corona, soprattutto in quei pazienti allergici che non seguono le terapie specifiche con antistaminici e cortisonici nasali prescritte dagli allergologi, o le sospendono quando pensano di stare bene e non hanno evidenza di disturbi di sorta.
Purtroppo solo una piccola percentuale di pazienti allergici segue correttamente queste direttive, e quindi in questo periodo di esposizione doppia, al Covid19 e agli allergeni stagionali, la confusione impera come la paura di essere contagiati e si avverte nella comunità scientifica la necessità di differenziare le due patologie e diagnosticarle in tempi brevi.
I soggetti allergici ai pollini che avvertono tosse e raffreddore dovrebbero iniziare la terapia con antistaminici e cortisonici inalatori fin dall' inizio della sintomatologia al fine di ridurre i fastidi, che regrediscono in 4 o 5 giorni, mentre nelle forme infettive restano, per cui se nonostante la terapia i sintomi persistono si può pensare di essere in presenza di una forma lieve di Covid19 in fase iniziale ed è necessario essere valutati clinicamente.

Sistema immunitario - L' allergia é una condizione legata ad una risposta eccessiva del sistema immunitario al contatto con una sostanza esterna considerata dannosa (allergene) che nel caso delle riniti allergiche si identificano nelle pollinosi rilasciate dalle piante nel periodo riproduttivo primaverile, e quando i pollini entrano in contatto con le mucose degli occhi, naso e gola, nei soggetti predisposti avviene il rilascio di istamina con la comparsa dei caratteristici fastidi. Fortunatamente le persone allergiche sanno di esserlo e riconoscono fin dall' inizio i tipici sintomi premonitori, ma esistono anche allergici che lo diventano, poiché l' allergia ai pollini può anche manifestarsi per la prima volta in età adulta, per cui in queste settimane per chiunque accusi improvvisamente tosse, congiuntivite e raffreddore che fanno sospettare un' allergia respiratoria, è sempre consigliabile consultare un medico che potrà effettuare la diagnosi corretta.
Il suggerimento più utile comunque resta quello di indossare sempre la mascherina, poiché questo semplice dispositivo oltre a proteggere dal contagio virale può ridurre anche l' inalazione dei pollini, che sono di dimensioni ben più grandi del virus, e quindi diminuire le fastidiose conseguenze, i dubbi diagnostici e le relative paure.

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