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Attilio Fontana "scagionato" anche da Ranieri Guerra dell'Oms. "I focolai a Roma? A febbraio sarebbe stato come a Codogno"

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Il governatore Attilio Fontana e la Lombardia vengono "scagionati" pure dall'Oms. Indirettamente, è Ranieri Guerra, infettivologo, direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità e membro del comitato tecnico-scientifico del premier Giuseppe Conte, a chiarire una volta per tutte cos'è accaduto a febbraio. E lo fa parlando dei due focolai scoppiati a Roma, all'ospedale San Raffaele e nel quartiere della Garbatella, che inquietano non poco la Capitale.

 

 

 

 

"Il virus non ha perso contagiosità, si comporta esattamente come prima, non ha nessuna intenzione di mollare la presa e di attenuarsi di sua volontà - spiega Guerra al Corriere della Sera -. In una struttura sanitaria chiusa basta poco per accendere un focolaio perché un unico caso è sufficiente ad amplificare la diffusione rapida su persone fragili, non protette. Quella del San Raffaele avrebbe potuto essere la replica del primo focolaio lombardo, a Codogno - ecco il punto cruciale -. Ma ora abbiamo gli strumenti per intercettarlo e circoscriverlo, a febbraio eravamo impreparati. Mancava un sistema di tracciamento immediato ed efficiente che ora invece è ben consolidato", Come dire: questione di tempi e di fortuna, anche parlando di scienza. L'allerta comunque resta alta. In autunno "saranno inevitabili invece tanti micro focolai che però abbiamo imparato a gestire". Anche grazie al sacrificio dei lombardi. 

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