"Mi pare ci sia più il rischio di morire di fame che di Covid 19". Il virologo Giorgio Palù, ospite di Nicola Porro a Quarta repubblica, dice no al clima di terrorismo psicologico, nonostante tutti gli indicatori sulla seconda ondata di coronavirus sembrino portare l'Italia di nuovo verso l'emergenza di marzo e aprile. "C'è stato un evento che ha influito su questa crescita di contagi ed è stata l'apertura delle scuole e la circolazione di studenti sui mezzi di trasporto", spiega il professore, uno dei rappresentanti del "fronte dell'ottimismo" insieme a Matteo Bassetti e Alberto Zangrillo che in questi giorni sembra aver perso un po' di sicurezze.
Walter Ricciardi a Omnibus boccia il Dpcm: "Servono lockdown locali, non lo dico io ma questi dati"
“Servono lockdown locali, le misure adottate non sono sufficienti”. Stando a sentire Walter Ricciardi, consi..."Credo che per abbassare la curva l'unico approccio è ridurre gli assembramenti sui mezzi di trasporto - rilancia Palù -. Oggi perseguire gli asintomatici non è pratico, dovremmo intervenire dove si accendono focolai". E nonostante le proteste di alcuni colleghi con molta visibilità come Massimo Galli e Andrea Crisanti, Palù insiste: "Oggi abbiamo il 95% delle persone asintomatiche o pauci sintomatiche, bisognava fare il possibile per lasciare il più possibile le persone a casa senza affollare gli ospedali. La letalità oscilla tra lo 0,25 e lo 0,40%".