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Coronavirus, un guarito su cinque torna positivo: la conferma da uno studio italiano

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Chi guarisce dal coronavirus può tornare positivo dopo qualche settimana. Capita a un paziente su cinque, secondo lo studio italiano pubblicato su Jama Internal Medicine. Viene però specificato che meno dell'1% ha una vera reinfezione, quindi non ci si riammala. "Alcuni pazienti guariti da Covid-19, con tanto di tampone molecolare negativo, a distanza variabile di tempo, possono risultare nuovamente positivi al tampone pur in assenza di qualunque sintomo suggestivo di reinfezione", hanno spiegato gli autori dell'articolo, ricercatori della fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs e dell'Università Cattolica, campus di Roma. Lo studio, tuttavia, non è riuscito a capire se questi pazienti, che tornano positivi per la seconda volta, siano anche contagiosi e vadano di nuovo quarantenati. Perché questo dubbio? "Perché il test molecolare non è l'equivalente di una coltura virale, e dunque non consente di appurare se nel campione prelevato dal naso-faringe dei pazienti sia presente virus vitale e di conseguenza trasmissibile", ha spiegato Maurizio Sanguinetti, direttore del Dipartimento di Scienze di laboratorio e infettivologiche del Gemelli. Perciò serviranno altri studi. "Questa ricerca conferma l'utilità di eseguire un accurato "follow up" (monitoraggio) dei pazienti guariti da Covid-19 e rafforza il concetto che le reinfezioni nei pazienti guariti sono rare, sebbene in presenza di positività al test molecolare", ha concluso Sanguinetti. 

 

 

 

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