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Una ricerca internazionale:

collegamento tumori-cellulari

Monica Rizzello
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Secondo alcuni esperti ci sarebbe un collegamento tra l'insorgenza di tumori cerebrali e uso dei cellulari. I ricercatori, medici, esperti di salute pubblica, fisici di 12 Stati europei e nordamericani, tutti indipendenti, hanno firmato il documento “Cellulari e tumori cerebrali: 15 motivi per essere preoccupati” (www.radiationresearch.org/). A pochi giorni dalla diffusione di uno studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, che in sostanza “assolveva” i telefonini, la ricerca ora anticipa le conclusioni dello studio Interphone, condotto in 13 Paesi, Italia compresa, sul quale sono stati investiti 30 milioni di euro e che dovrebbe essere reso noto entro dicembre. Dopo l'analisi anche di studi di segno opposto, si conclude che «l'aumento del numero di casi di cancro cerebrale collegato all'utilizzo estensivo del cellulare, per quanto piccolo, c'è e si può misurare: per ogni cento ore di uso del telefono il rischio di neoplasie del cervello crescerebbe del 5%». Quando l'uso è estensivo gli scienziati calcolano che l'incidenza del tumore potrebbe crescere per ogni anno dell'8%; per ogni decennio del 280%; e se l'impiego è iniziato nell'adolescenza sale addirittura del 420%. Ciò accade perché i campi magnetici agiscono sul Dna. Inoltre, indebolirebbero la barriera esistente tra cervello e circolo sanguigno, e danneggerebbero la fertilità maschile. In ogni caso, va ricordato «che tra il 1986 e il 2005 si è avuto un aumento dei casi dello 0,5 per 100 mila abitanti tra gli uomini e dello 0,9 per cento tra le donne».

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