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Ferrari, arriva in Italia la rivale cinese Silk Faw: Hongqi S9, il modello da favola: i dettagli tecnici e il prezzo

Nino Sunseri
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Fra Modena, Bologna e Reggio Emilia nascono le auto più belle del mondo. I motori più potenti, il design più moderno, i materiali più leggeri. Ne sono convinti anche i cinesi di Silk-Faw che proprio nella Motor Valley hanno deciso di costruire la loro super-sportiva. Il primo modello di assoluta avanguardia si chiamerà Hongqi S9. Verrà presentata a settembre alla Milano Design Week ed è atteso sul mercato all'inizio del 2023. Avrà un motore ibrido plug-in (si ricarica con la spina) e costerà 1,5 milioni. Non proprio a buon mercato. Sarà il laboratorio d'analisi che avrà il compito di testare la concorrenza di Ferrari, Maserati e Lamborghini.
 



 

Per iniziare questo percorso anche i cinesi hanno bisogno dei tecnici italiani. Non a caso del team fanno parte due conosciutissimi top manager dell'automotive come l'ex amministratore delegato della Ferrari, Amedeo Felisa, e l'ex direttore tecnico del Cavallino, Roberto Fedeli. Ma soprattutto servono gli ingegneri laureati a Bologna nella facoltà dedicata ai motori d'avanguardia, gli specialisti che si sono formati trafficando attorno alle produzioni migliori del mondo. Non solo a quattro ma anche a due ruote. La Ducati il cui Desmosedici resta il motore dalla potenza inarrivabile come si vede tutte le domeniche sui circuiti del MotoGp.

 

 



FORMULA 1 - Oppure la Formula 1 che, in attesa della resurrezione del Cavallino Rampante, si nutre dei successi della ex Minardi, poi Toro Rosso, oggi Alpha Tauri. L'unica concorrente che è riuscita a rompere per il momento il dominio Mercedes e Red Bull. Per non parlare della Dallara i cui telai sono impiegati a Indianapolis e nel resto della serie Nascar (la F1 Usa) e nella Formula E (l'eccellenza della auto a batteria sui campi di gara). Una collezione di talenti cui si aggiungono Haas (l'auto su cui corre iul figlio di Schumacher), Magneti Marelli e le eccezionali Zonda Pagani dal costo di 2,3 milioni l'una. Un distretto industriale unico al mondo forte di 16.500 aziende e oltre 90mila addetti, con 16 miliardi di fatturato e un export di 7 miliardi. Per disegnare la supercar è stato chiamato Walter Da Silva che sta alle quattro ruote come Giorgio Armani sta alle passerelle. Dalla penna del designer nato a Lecco 70 anni fa sono uscite alcune delle auto che hanno fatto la storia: dall'Alfa 156 (l'ultimo vero successo commerciale del Biscione) fino a molte delle Audi e delle Volkswagen che girano per le strade di tutto il mondo. la Hongqi S9 (così come le meno costose S7) nasceranno nello stabilimento di Gavassa, a quaranta minuti da Milano e 20 da Bologna. L'impianto avrà una superficie di di 320 mila mq di cui appena 100 mila coperti per rispettare i canoni più moderni dell'ambiente. Sarà battezzato E-line city, comporterà un investimento di oltre 1 miliardo di euro. Darà lavoro a oltre 1.500 dipendenti. Oltre alle super-sportive è prevista la realizzazione di un Suv e, probabilmente di un modello decappottabile.

 

 



COLOSSO MONDIALE - L'operazione avrà come protagonista la il colosso cinese Faw (130mila dipendenti, 3,5 milioni di vetture vendute nel 2019) che, per l'occasione si è alleata con gli americani di Silk Ev. L'iniziativa ha l'obiettivo di sviluppare una serie di veicoli sportivi di ultra-lusso, ad alte prestazioni e a nuova energia avendo come target di vendita la Cina e i mercati globali. La joint venture è il primo investimento tra Cina e Italia nei segmenti auto super premium e premium e segna un'importante pietra miliare nell'ambito dell'iniziativa Belt & Road per la Cina, l'Italia e l'industria automobilistica globale. Silk-Faw prevede di lanciare i nuovi modelli di lusso completamente elettrici e ibridi sotto la serie Hongqi 'S', che è posizionata per catturare le opportunità nei segmenti in più rapida crescita in Cina e nei mercati internazionali. La Motor Vally sarà la culla dell'operazione. Potrebbe essere anche il canto del cigno viste le nuove norme Ue sul contenimento delle emissioni. Regole talmente assurde da aver suscitato le proteste del ministro Cingolani

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