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Coronavirus, "doppio salto di specie": alle origini della pandemia, si riscrive la storia

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Sono diverse le ipotesi sull'origine del virus che causa il Covid, il Sars-CoV-2. Stando a una delle più recenti, pubblicata sulla rivista scientifica Nature e riportata dal Corriere della Sera, il virus potrebbe essere passato più volte dagli animali all’uomo, con almeno un doppio salto di specie. Un'ipotesi che smentirebbe quella della fuga dal laboratorio. L'ultima analisi a riguardo si basa su uno studio dei genomi virali prelevati all’inizio della pandemia.

 

 

 

Lo studio, realizzato da ricercatori di diversi atenei, tra cui l’Università della California e quella dell’Arizona, è ancora in una fase preliminare e necessita di ulteriori verifiche. I campioni di Covid alla base della ricerca, prelevati tra fine 2019 e inizio 2020, sono riconducibili a due ceppi, noti come A e B, che hanno importanti differenze genetiche. La B è poi diventata dominante in tutto il mondo. Mentre la A si è diffusa soprattutto in Cina. 

 

 

 

Questa nuova ricerca - come riporta il Corriere - ha sottolineato che "se il lignaggio A e B sono uno l’evoluzione dell’altro, allora si può dire che il precursore del virus sia unico. Ma se le due linee evolutive hanno origini separate, vuol dire che il virus è passato più volte dagli animali all’uomo". Lo studio portato avanti finora ha riscontrato mutazioni molto diverse nei genomi dei due virus. Il che rende credibile l'ipotesi del doppio salto di specie.

 

 

 

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