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Cervello, l'area collegata al clitoride: la scoperta che cambia la storia (non solo per le donne)

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Uno studio scientifico che potrebbe cambiare le prospettive del sesso femminile. Uno studio pubblicato lunedì e di cui danno conto Afp e Dagospia e che ha identificato la regione del cervello legata al tocco genitale nelle donne e ha scoperto che era più sviluppata nei volontari che hanno riferito di avere più rapporti sessuali. Per la precisione, la ricerca ha coinvolto la stimolazione del clitoride di venti donne adulte mentre i loro cervelli sono stati scansionati utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI), una tecnica che permette di "fotografare" le reazioni del cervello.

 

I risultati della ricerca, spiega chi la ha condotta, potrebbero in futuro essere utilizzati per indirizzare i trattamenti per le persone che, ad esempio, sono state colpite da violenza sessuale o hanno disfunzioni sessuali. "È in fase di studio il modo in cui i genitali femminili sono rappresentati nella corteccia somatosensoriale degli esseri umani e se questo ha la capacità di cambiare in relazione all'esperienza o all'uso", ha spiegato la co-autrice della ricerca Christine Heim, professore di psicologia medica presso l'ospedale universitario di Berlino.

Per la ricerca sono state selezionate venti donne in buona salute di età compresa tra 18 e 45 anni. Per la stimolazione, è stato applicato un piccolo oggetto rotondo appositamente progettato per il compito sopra la biancheria intima a livello del clitoride. I getti d'aria hanno fatto vibrare leggermente la membrana del dispositivo. E ancora, le donne sono state stimolate otto volte, per 10 secondi ogni volta, a intervalli di 10 secondi. Lo stesso dispositivo è stato utilizzato sul dorso della mano destra per controllo.

 

E così ecco che i risultati della "fotografia" cerebrale hanno di fatto confermato come la corteccia somatosensoriale rappresentava i genitali femminili vicino ai fianchi, come nei maschi, ma la posizione precisa variava per ogni donna testata. Dunque una seconda fase di ricerca, per comprendere se quest'area avesse caratteristiche differenti a seconda dell'attività sessuale. E la Heim ha confermato: "Abbiamo trovato un'associazione tra la frequenza del rapporto genitale e lo spessore del campo genitale mappato individualmente. Insomma, più si hanno rapporti più la regione in questione si fa più grande. Una scoperta dalle grandi implicazioni scientifiche.

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