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Lassativi, studio-choc: di quanto aumenta il rischio-demenza

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Un farmaco sarebbe in grado di influire sul cervello e in particolare sulla possibilità di sviluppare la demenza. Si tratta dei lassativi. Un loro uso regolare è risultato collegato a un aumento del 50% del pericolo di avere una diagnosi della malattia neurodegenerativa. A finire nel mirino sono soprattutto quei medicinali che funzionano per osmosi, assorbendo acqua nell'intestino: lo si legge in un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology, citato dal Messaggero.

 

 

 

La ricerca, comunque, non dimostra che i lassativi causino la demenza. "Tuttavia, l'uso regolare di lassativi può modificare il microbioma dell'intestino", hanno spiegato gli autori dell'Accademia Cinese delle Scienze di Guangdong. Questo potrebbe avere delle conseguenze sulle segnalazioni nervose dall'intestino al cervello. Lo studio ha coinvolto circa 500mila persone con un'età media di 57 anni. Di questo gruppo, 18mila persone hanno detto di utilizzare regolarmente lassativi da banco. "Abbiamo rilevato che l'uso regolare di lassativi da banco è associato a un rischio più elevato di demenza, in particolare nelle persone che utilizzano più tipi di lassativi o lassativi osmotici, che comunque non sono raccomandati per l'uso regolare", ha sottolineato l'autore principale, Feng Sha, dell'Istituto di Tecnologia Avanzata di Shenzhen.

 

 

 

Nell'arco di una media di 10 anni, 218 delle persone che facevano uso regolare di lassativi, ovvero l'1,3%, hanno poi sviluppato la demenza. Di quelli che non facevano uso regolare di lassativi, solo 1.969 persone, cioè lo 0,4%, hanno sviluppato la demenza. Ciò significa che le persone che facevano uso regolare di lassativi avevano un rischio di demenza globale maggiore del 51% rispetto a quelle che non ne facevano uso regolare.

 

 

 

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