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Coldiretti: condizionatori anche per i maiali

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Un allevatore di Lodi ha installato gli impianti negli allevamenti per evitare il crollo della fertilità degli animali, fenomeno diffuso nei mesi estivi

bonfanti ilaria
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Dopo i ventilatori per le mucche arrivano anche i condizionatori per aiutare i maiali ad alleviare le sofferenze del grande caldo. Come quelli che ha messo Marco Lunati, 33 anni, allevatore di suini nelle campagne di Mairago, in provincia di Lodi, per rendere l'estate più fresca ai suoi animali. "Quando a luglio il termometro era salito intorno ai 34 gradi - ha raccontato - i miei maiali se stavano al chiuso con meno di 28 gradi". E, mentre fuori tutti sudano, gli animali si godono l'aria fresca, garantendo così a 600 scrofe e 3mila maialini un'estate al fresco. Lunati ha infatti spiegato che lo scopo principale dell'insolita inziativa è quello di evitare il crollo della fertilità che, in Pianura Padana, può arrivare fino al 30%, nei momenti di caldo peggiore. Il luglio appena trascorso si è infatti classificato al sesto posto tra i più torridi degli ultimi 200 anni, come riferiscono i dati raccolti dalla Coldiretti, e le temperature medie sono state superiori esattamente di 2,18 gradi rispetto al periodo di riferimento 1961-1990, come confermato dall'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima- Isac- del Cnr di Bologna. E un caso analogo si era già verificato dopo l'estate bollente del 2003, quando Andrea Cristini, Vice Presidente di Coldiretti Brescia, allevatore di suini a Isorella, aveva deciso di utilizzare i primi impianti di raffrescamento. "Si tratta di radiatori ad acqua corrente che consentono di ottenere un sensibile calo di 4-5 gradi della temperatura interna dell'allevamento. Ne abbiamo uno per ogni sala di gestazione e uno per ogni sala parto per presevare gli animali ed evitare che il troppo caldo li stressi". Solo nella regione Lombardia si contano circa 4milioni e mezzo di maiali, che costituiscono circa il 50% di tutti quelli presenti in Italia, e il valore del comparto a livello regionale supera i 9miliardi di euro fra produzione, macellazione, trasformazione e consumo al dettaglio.

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