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Il banco del fresco contro il logorio della vita moderna

Il supermercato è un "non-luogo" speciale. E le gastronomie hanno molto a che fare con le relazioni in generale e l'innamoramento in particolare
di Andrea Tempestinivenerdì 12 dicembre 2025
Il banco del fresco contro il logorio della vita moderna

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Il supermercato, come tutti i non-luoghi, paradossalmente offre squarci di vita intensa. Se l’aeroporto - spazio di transito senza identità - regala l’illusione della fuga e di passioni romanzesche, il supermercato è un florilegio di opportunità (prezzi scontati), di scoperte (l’ultimo ritrovato tra i biscotti burrosi), di sfide (espungere l’intera lista nel minor tempo possibile).

A differenza degli aeroporti, i supermercati hanno una marcata specificità: la disposizione degli scaffali; macelleria e pesce fresco; le selezioni di vino e birra. Poi c’è, se c’è, la gastronomia, il “banco del fresco” (che strana locuzione: pare sminuire tutto quel resto che sa già di vecchio). Suddetta area del super, per lo scrivente la più sexy, ha diversi tratti in comune con le relazioni in generale e l’innamoramento in particolare. Si lascia studiare, attrae, scatena pulsioni intime. È una scelta più complessa e cervellotica rispetto a tutte le altre scelte che si possono prendere tra gli scaffali. Inizialmente può regalare godimenti profondi. Esempio: una nota cate na propone una pasta alla Norma che, ve lo garantisco, se spacciata come vostra creazione a una cenavi garantirebbe più di un encomio. La relazione – nel caso in specie con la Norma - si fa profonda, si reitera l’acquisto. Col tempo la relazione diviene neutra, quindi si trasforma in sopportazione, infine in dissidio: sempre lei, con i difetti che agli albori non si scorgono. Spesso la rottura risulta inevitabile.

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Restando nella sfera delle affinità relazionali, prendiamo la pulsione animalesca rappresentata da un tris di canederli (in verità sei, due per tipo) proposto in alcuni punti vendita di un celebre brand della Gdo. Lussuria, adulterio, l’incapacità di resistere a sei sfere che presto si rivelano ordigni. Pronti con un goccio d’acqua e pochi istanti di microonde, un gusto che verrebbe preso sul serio anche ad Ortisei e le ovvie, nefaste, conseguenze di sei canederli inghiottiti l’uno in fila all’altro. Sai a cosa vai incontro e te ne freghi: la cifra della lussuria.

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Un’altra catena offre sensazionali bocconcini di pollo alle mandorle e bambù, il cui prezzo (elevato) conferma quanto al giorno d’oggi sia costosa la frutta secca. Notevoli anche i bocconcini alla mediterranea, più accessibili. Tra gli alimenti oggettivamente over-prezzati ci sono quelli “healty”, sani: cous-cous, l’insopportabile quinoa, orzo e farro. Nessun tipo di condimento in nessun supermercato ne giustifica il costo: sono una sfumatura dei truffaldini tempi che corrono. In termini relazionali, basta evitarli: meglio seguire l’istinto che il sentire comune. Contro il logorio della vita moderna c’è (anche) l’uso sapiente del “banco del fresco”.