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Coronavirus, rischio danni con il virus per i reni. La scoperta scientifica

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Il coronavirus è stato fotografato anche nel rene e i danni possono essere gravi. Per almeno sei mesi fiato corto, scarsa resistenza a compiere sforzi e, in alcuni casi, persino la necessità di riattaccarsi all’ossigeno una volta tornati e casa. Problemi respiratori che diventano cronici per il 30% dei pazienti che pensavano di essere usciti per sempre dal tunnel.  Il Covid è stato fotografato per la prima volta in Europa all’interno di una cellula renale. Ad effettuare la scoperta i ricercatori dell’Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Bergamo,

 

 

 

Dopo i polmoni, infatti, sono i reni ad essere i più colpiti dal virus. Inoltre il virus può colpire anche il sistema nervoso centrale  e almeno una parte dei reduci del Covid con le ferite del virus dovrà fare i conti ancora a lungo. Il consiglio è di utilizzare farmaci antivirali - secondo i ricercatori del Mario Negri - in combinazione con farmaci che proteggono il rene ridurrà la possibilità per i malati di Covid di sviluppare una malattia renale.

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