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Vaccino, gli over-60 italiani in fuga del siero: nei bassifondi della classifica Ue. Tutta "colpa" di Roberto Speranza

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L'emergenza coronavirus continua. L'indice Rt ha ripreso a salire e non avveniva da tre settimane e la variante delta è diventata dominante. "Il nostro Paese" - si legge sul Sole 24 Ore - "è in coda alle classifiche dei 27 Stati Ue sull'immunizzazione degli over 60. La graduatoria dell'Our world è significativa perché evidenzia un’anomalia della campagna vaccinale italiana che rischia di pesare nelle prossime settimane: di fronte all’avanzare della variante Delta ci sono quasi 10 milioni di persone sopra i 60 anni che non possono ancora dirsi al riparo perché o non hanno ricevuto nessuna dose di vaccino o attendono ancora il richiamo". Non c'è una spiegazione certa rispetto ai dati degli altri paesi europei. Certo è che ha pesato, su questi numeri, l'effetto AstraZeneca e anche la non chiara posizione comunicativa, sulla questione del vaccino anglo-tedesco, del ministro della Salute, Roberto Speranza. Insomma, il caos comunicativo ha pesato, eccome. E così, alla luce di queste cifre, potremmo trovarci a dover prendere nuove e drastiche decisioni il prossimo autunno. Altrettanto certo sorprende come questo "effetto psicologico" pesi di più sugli over-60 rispetto agli over-50, fatto per il quale non vi è oggettivamente una spiegazione certa e univoca.

 

 

Fari puntati soprattutto sul caso dei 60enni: solo la metà è immunizzato, mentre all'estero (Portogallo, Austria, Norvegia, Polonia e Svezia) la percentuale non scende mai sotto il 60%. Dopo il picco di metà maggio (fino a 160mila dosi quotidiane), il numero di dosi a queste categoria è sceso, mentre contemporaneamente aumentava l’adesione dei 50enni.

 

 

 

 

 

 

Il risultato: a sei mesi dall’inizio della campagna vaccinale 3,8 milioni hanno completato la vaccinazione. Altrettanti (tra prime dosi e nessuna inoculazione) ancora no. I numeri dell’Italia vanno bene invece nella fascia degli over 80: i “completamente vaccinati” sono l’86,9%. Ne restano da vaccinare circa 595mila tra prime dosi e richiamo. Fanno meglio la Spagna, Danimarca e Portogalllo (96,6%). La Francia è ferma al 69,6%. Tra i settantenni l'Italia ha una buona percentuale (76,7%) ma è in ritardo, solo il 62% di chi ha tra 70 e 79 anni su chi ha ricevuto la doppia dose (o una nel caso di Johnson&Johnson). La Spagna è sopra di quasi 40 punti, il Portogallo di venti.

 

 

 

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