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Covid, "situazione disastrosa". Primo drammatico allarme dagli ospedali italiani: dove il virus picchia duro

Antonio Castro
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«Aprire punti vaccinali nelle scuole» per far fronte ad una situazione potenzialmente «disastrosa». Visto che nella fascia under 19. Da oltre una settimana i pediatri lanciano l'allerta. L'autunno si inoltra verso climi più rigidi, ripartono i contagi e quindi inevitabile che le fasce meno immunizzate possano esporsi e contrarre il virus. Proprio quella under 19 «è la fascia di età con meno vaccinati di tutti, sia in valore assoluto che percentuale. In ogni classe scolastica abbiamo una media di 7 alunni non vaccinati che rappresentano un rischio per l'intero gruppo di coetanei», scandisce il pediatra Italo Farnetani, che torna a chiedere di «punti mobili per effettuare le vaccinazioni a scuola».

E non solo per gli studenti, ma anche «perché devono essere vaccinati con la terza dose i docenti». Giusto la scorsa settimana negli Stati Uniti l'autorità Federale per l'introduzione di farmaci e vaccini (Fda), aveva autorizzato l'uso di microdosi Pfizer per bambini dai 5 agli 11 anni. La Food and droug administration ha previsto di inoculare una nuova composizione a basso dosaggio che la stessa casa farmaceutica definisce efficace al 90% contro il Covid.

 

 

 

E così la bellezza di 25 milioni di studenti potranno, già dalle prossime settimane, sottoporsi a vaccinazioni rivolgendosi a farmacie e, si ipotizza, pure nelle scuole per raggiungere in maniera capillare ogni cittadina, anche le più remote. L'altro ieri il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri, aveva confidato (in una intervista al Corriere della Sera), di voler aprire per il personale scolastico «una corsia preferenziale per ricevere la terza dose. È stato fatto per i sanitari e come loro docenti e operatori delle scuole lavorano in ambienti a rischio, a contatto con i giovani che sotto i 12 anni non sono immunizzati in quanto non è ancora disponibile il vaccino per la loro età». Il dato statistico è preoccupante. Entro oggi - ha anticipato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa «sarà approvato il nuovo protocollo della scuola. Obiettivo è limitare al minimo la didattica a distanza, questo protocollo prevede diversi casi, quarantena per classe scatta solo dopo 3 casi». Però i casi cominciano a moltiplicarsi.

 

 

 

A Codroipo (in provincia di Udine) un intero plesso scolastico è chiuso, con oltre 200 scolari a casa, e diverse altre classi dell'istituto comprensivo in isolamento fiduciario. Sono stati riscontrati molti casi in 11 classi di due primarie con «un alto rischio di contagio». Si tratta di «una misura preventiva», ha provato a tranquillizzare il sindaco Fabio Marchetti che ha firmato l'ordinanza di chiusura (ben 233 allievi e le rispettive famiglie». L'obiettivo di fare «rientrare tutti in sicurezza tra 7/8 giorni», assicura il primo cittadino. Il problema è che nella fascia «di età 12-19 anni che riguarda i non vaccinati», spiega sempre Farnetani, «il 27,75% non ha ricevuto nessuna dose. Con 7 alunni non vaccinati per classe, in base anche alle ultime linee guida ministeriali, è molto facile che una classe finisca in quarantena, pertanto lo spettro della Dad è dietro l'angolo». 

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