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Impotenza e criptorchidismo, dramma intimo per gli uomini italiani: come sono ridotti

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Quello dell'impotenza non è più solo un problema della maturità. La maggioranza dei giovani italiani non si è mai fatta visitare da un andrologo, eppure fra i 14 e i 20 anni uno su tre ha già patologie andrologiche con ricadute sulla fertilità in un caso su dieci. Aumentare la consapevolezza dei giovanissimi, informarli e fare prevenzione è l'obiettivo della campagna 'Amore senza ostacoli' della Società italiana di andrologia (Sia), che per tutto il prossimo anno scolastico, fino a giugno 2023, porterà gli esperti in 100 scuole di tutto il Paese. Ben 10.000 adolescenti saranno coinvolti in incontri in cui sarà possibile parlare delle principali malattie andrologiche, delle regole di prevenzione e di come prendersi cura della propria salute sessuale senza cadere nella trappola delle fake news, ma affidandosi a fonti certe e autorevoli.

 

 



"Solo il 2% dei giovani si controlla. La prevenzione deve cominciare invece fino dall'adolescenza: problemi che in questa fase non sono vere e proprie patologie vanno individuati per essere affrontati evitando successive conseguenze come nel caso del varicocele e del rischio di infertilità - spiega Alessandro Palmieri, presidente Sia e professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli -. La campagna di prevenzione vuole intercettare i giovani e far capire loro che devono e possono rivolgersi all'andrologo senza paura". "Gli specialisti affronteranno temi relativi alla prevenzione e alla conoscenza delle malattie andrologiche, lasciando ai ragazzi il 'Vocabolandro', un vocabolario dell'andrologia in cui trovare informazioni corrette e verificate. Dalla A di azoospermia alla Z di zinco, un minerale importante per il benessere degli spermatozoi, il vocabolario sarà una guida per conoscere le principali malattie legate ai genitali, il corretto uso del profilattico, l'igiene intima, l'alimentazione, l'alcool e i rischi legati all'uso delle droghe". 

 

 

 

 

"In un ragazzo su 3 si è individuato un problema andrologico come varicocele, criptorchidismo, pene ricurvo congenito o altri disturbi comuni che nella metà dei casi possono interferire con la sessualità e nel 10% con la fertilità - sottolinea Nicola Mondaini, ideatore e coordinatore della campagna e professore di Urologia all'Università Magna Graecia di Catanzaro -. Il preservativo, per esempio, è utilizzato da meno di un ragazzo su due nella fascia dai 16 ai 18 anni e solo il 7% di chi lo usa lo ritiene uno strumento per prevenire le malattie sessualmente trasmesse. Queste patologie sono invece molto diffuse fra i ragazzi eppure non se ne parla mai".

Un capitolo della campagna sarà dedicato anche ai problemi connessi al Long Covid negli adolescenti e nei giovani: in questo caso i numeri non sono elevati, ma negli ambulatori andrologici i casi stanno aumentando. "Sappiamo - aggiunge Marco Bitelli, coordinatore macroregionale dell'iniziativa e responsabile Servizio andrologia e chirurgia ricostruttiva all'ospedale San Sebastiano Martire di Frascati - che il long Covid colpisce il 17% degli adolescenti e dei ragazzi under 20 che hanno avuto la malattia: tra i sintomi persistenti a 3 mesi nei ventenni vi è spesso l'affaticamento generale, che per molti poi ha ripercussioni negative sul desiderio sessuale e sul meccanismo dell'erezione". 

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