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Tendinosi, la patologia della tastiera: pollice, attenzione al sintomo

di Paola Natalivenerdì 12 dicembre 2025
Tendinosi, la patologia della tastiera: pollice, attenzione al sintomo

3' di lettura

Una patologia poco conosciuta ma molto diffusa nel nostro Paese, definita anche la patologia della tastiera: un fastidio insistente sul lato del polso, capace di trasformare gesti semplici come aprire una bottiglia, afferrare una borsa o sollevare un bambino in movimenti difficili e a volte impossibili. È la tendinosi di De Quervain, una condizione che sta diventando sempre più comune, complice l’uso continuo di smartphone e computer, ma anche lavori manuali e attività che richiedono movimenti ripetitivi del pollice. Il disturbo ha origine nella zona laterale del polso, dove scorrono due tendini fondamentali per la mobilità del pollice. Quando la guaina che li avvolge si ispessisce o si irrita, il loro scorrimento si fa doloroso e il fastidio, inizialmente sporadico, può diventare costante. Negli ambulatori di ortopedici e fisioterapisti si osserva un aumento costante dei casi: chi usa mouse e tastiera per molte ore, chi lavora con le mani, chi pratica sport che impegnano il pollice e soprattutto le neomamme che, sollevano ripetutamente il neonato in una posizione che mette sotto sforzo il polso, sono fra le categorie più esposte. Il disturbo colpisce più frequentemente le donne tra i 30 e i 50 anni, probabilmente per caratteristiche anatomiche e fattori ormonali.

I segnali non sono sempre immediati, ma si fanno riconoscere con il tempo: dolore vicino alla base del pollice, difficoltà a impugnare oggetti, riduzione della forza, fastidio crescente con i gesti ripetitivi, rigidità che rende i movimenti meno fluidi e, talvolta, un lieve gonfiore. Molti scoprono il problema provando un gesto semplice: chiudono il pollice all’interno del pugno e piegano lentamente il polso verso il mignolo. Se compare un dolore acuto, potrebbe trattarsi della cosiddetta tendinosi di De Quervain. Questo movimento chiamato test di Finkelstein però non ha valore diagnostico da solo, ma può essere un campanello d’allarme che suggerisce di approfondire la situazione.

Ed è fondamentale ribadirlo: davanti a un dolore persistente è sempre necessario rivolgersi al medico, l’unico in grado di effettuare una valutazione accurata e indicare il percorso terapeutico più appropriato.

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Alla base di questa condizione c’è spesso un sovraccarico funzionale dovuto a movimenti ripetuti, posture scorrette, pollice mantenuto troppo a lungo in tensione, utilizzo continuo dello smartphone. È un disturbo che racconta molto del nostro tempo, dei ritmi veloci e di quelle abitudini che spesso non notiamo nemmeno fino a quando il corpo non protesta. Nella maggior parte dei casi si può intervenire in modo conservativo. Ridurre o modificare le attività che provocano dolore, indossare un tutore che limiti i movimenti del pollice, applicare ghiaccio a intervalli brevi e seguire esercizi mirati sotto la guida di un fisioterapista sono strategie che, se iniziate tempestivamente, offrono risultati eccellenti. Le terapie fisiche possono dare un ulteriore supporto, mentre l’intervento chirurgico, riservato ai casi più complessi, è solitamente rapido e consente un recupero completo.

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Anche per questa patologia si può parlare di prevenzione infatti fare pause durante i lavori ripetitivi, alternare l’uso delle mani, evitare di tenere il pollice in tensione mentre si utilizza lo smartphone, curare l’ergonomia della postazione di lavoro e concedersi qualche minuto per preservare la mobilità del polso. Piccoli accorgimenti che, se adottati con regolarità, riducono sensibilmente il rischio di sovraccaricare i tendini. La tendinosi di De Quervain vinene anche considerata un disturbo moderno, riconoscere i segnali d’allarme, ascoltare quel dolore che insiste ogni giorno e, soprattutto, rivolgersi al proprio medico quando compaiono i primi sintomi permette quasi sempre di risolvere il problema e tornare a muovere il pollice con naturalezza.