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Alimentazione, il segreto di una lunga vita in questi 5 cibi

di Paola Natalivenerdì 12 dicembre 2025
Alimentazione, il segreto di una lunga vita in questi 5 cibi

2' di lettura

Tra diete lampo, superfood miracolosi e promesse di reset metabolici, l’abbondanza di teorie circa la corretta alimentazione  ha finito per complicare ciò che dovrebbe restare semplice. La scienza, spesso silenziosa e sovrastata dal marketing, indica da anni una direzione chiara: tornare all’essenziale, a quei pilastri della buona alimentazione che non seguono le mode ma il buon senso sostenuto dalle evidenze. Possiamo parlare di cinque pilastri alimentari da seguire,  il primo di questi è la varietà, una mancanza più diffusa di quanto si creda. Le analisi sui consumi mostrano come molti italiani tendano a ripetere sempre gli stessi piatti, complice la fretta o l’abitudine. Eppure cambiare alimenti è il modo più efficace per garantire all’organismo un apporto equilibrato di vitamine, minerali e antiossidanti. Un gesto semplice ma spesso sacrificato da uno stile di vita frenetico. A questo si lega l’equilibrio del piatto quotidiano basta imparare a combinare carboidrati complessi, proteine di qualità, grassi buoni e una presenza costante di verdure. Le evidenze mostrano che assumiamo troppi zuccheri semplici e grassi saturi, spesso senza rendercene conto, attraverso colazioni improvvisate, snack frequenti e porzioni eccessive ed in taluni casi si saltano spesso i pasti. Ritrovare l’equilibrio non è aderire a una dieta, ma costruire una struttura di base e stabilità metabolica.

C’è poi la moderazione, forse il principio più difficile da applicare in un ambiente che invita all’eccesso: porzioni abbondanti, disponibilità di cibo a ogni ora, offerte ipercaloriche. Imparare a riconoscere la fame reale, leggere le etichette, rallentare e distinguere il bisogno fisico da quello emotivo è oggi un atto controcorrente. Non si tratta di privarsi, ma di tornare a un rapporto più consapevole con ciò che si mangia. Anche l’idratazione è spesso trascurata ed il nostro corpo è composta in media dal 65/70%  di acqua, ci possono essere delle oscillazioni che variano dal 55% al 75% da una persona all’altra . Molti adulti non bevono abbastanza acqua, confondendo la sete con la fame o ricorrendo a bevande zuccherate o stimolanti. Una lieve disidratazione può incidere su concentrazione, digestione e benessere generale: bere regolarmente, con costanza, è una delle abitudini più sottovalutate e allo stesso tempo più efficaci.

Infine c’è la qualità, il ritorno al cibo riconoscibile. Negli ultimi anni il consumo di prodotti ultra-processati è cresciuto, scegliere ingredienti semplici, freschi e stagionali resta una delle strategie più solide per tutelare la salute. Leggere le etichette non è ossessione: è alfabetizzazione alimentare, un modo per orientarsi in un mercato in cui l’apparenza spesso inganna. Più cucina domestica, meno artifici industriali: un principio antico che continua a essere attuale. Da questi elementi, emerge una verità molto semplice  in un’epoca complessa: mangiare bene non richiede soluzioni estreme né adesioni a nuove filosofie alimentari. I cinque pilastri ovvero  varietà, equilibrio, moderazione, idratazione e qualità sono semplici strumenti, accessibili e applicabili a ogni età e stile di vita. Sono il ritorno all’essenziale, la risposta fatta di scelte quotidiane, non di mode. Perché la salute non dipende da ciò che aggiungiamo, ma da ciò che torniamo a riconoscere.