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Marco Baldini: "Vi racconto le tremende telefonate dei creditori"

Ignazio Stagno
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Dopo l'addio e lo sfogo su facebook, Marco Baldini parla dei suoi problemi economici con i creditori che l'hanno costretto a lasciare la trasmissione condotta con Fiorello su RadioUno. Baldini in un'intervista al Corriere racconta la sua disavventura: "Non devo e non posso andare a fare il programma. Non sono in grado di sostenere un ruolo impegnativo, ma soprattutto metterei a rischio le persone". A questo punto Baldini parla delle telefonate di minaccia dei creditori che battono cassa: "Non sono banditi, sono persone esasperate che rivogliono i loro soldi. Ricevo 150 telefonate al giorno, mi citofonano, mi stanno addosso. Non posso più lavorare". E ancora: "Non posso più lavorare perché potrebbero arrivare lì e fare una piazzata tremenda. “Fuoriprogramma” non si registra in uno studio, ma in un bar in mezzo alla strada. Troppo pericoloso". Infine un rimpianto. Baldini si lascia andare e spiega da dove è partito il circolo vizioso dei debiti per il gioco: "Era l'aprile del 1991. Avevo 40 milioni (di lire) di debito. Valerio, un amico di Cecchetto, me li ha prestati. Metà li ho usati per i debiti, metà li ho giocati. Da lì è nata tutta la tragedia. Quella è la pallina di neve che è diventata valanga. L'errore più grande della mia vita".

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