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Rosy Bindi contro Ignazio Marino, scontro in diretta: "La mafia a Roma anche nella tua giunta. Perché non hai indagato su Buzzi?"

Giulio Bucchi
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"La mafia ha avuto rapporti anche con la tua giunta". Così, secca e lapidaria come suo costume, Rosy Bindi ha inchiodato il sindaco di Roma Ignazio Marino. Lo scandalo di Mafia Capitale ha travolto tutti, Pd romano compreso. Il sindaco della Capitale è intervenuto in audizione in Commissione Antimafia presieduta dalla Bindi, sua compagna di partito, e ha provato a discolparsi. Rosy, però, è partita in quarta: "Perché non avete controllato le cooperative di Buzzi?", chiede a proposito dei rapporti tra Comune e Salvatore Buzzi, il capo della Coop 29 giugno che ha ricevuto appalti milionari dall'amministrazione con Gianni Alemanno prima e Marino poi. "Lo stesso Prefetto lo ha ricevuto, io no", è la risposta del sindaco dem. "La domanda è una domanda serena - lo incalza ancora la Bindi - perché questo settore è sfuggito in maniera così macroscopica?". "Ogni volta che abbiamo avuto il sospetto che all'interno di un campo (rom, ndr) ci fossero situazione di illegalità siamo intervenuti", è la replica. Ma la Bindi lo gela, di nuovo: "Sindaco, passiamo alle domande degli altri commissari, alla mia domanda lei non ha risposto". Altro scontro, a muso duro, sulle responsabilità politiche del malaffare romano: "La mafia si è insediata e ha fatto il salto di qualità con Alemanno ma è innegabile che ha avuto rapporti politici anche con la tua Giunta", attacca diretta Rosy. Marino, in evidente imbarazzo, balbetta e poi prova a reagire: "Ma nessuno della mia amministrazione è indagato per associazione mafiosa". Dalla Bindi però arriva il colpo di accetta finale: "Chi è indagato per corruzione in una inchiesta per mafia è comunque l'arma impropria che viene utilizzata".

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