Buona scuola, Agnese Renzi va nel suo liceo a difendere la riforma. Coro di no dai colleghi
Una temeraria Agnese Renzi ci ha provato, a difendere la riforma della scuola proposta da suo marito Matteo. Si è presentata al liceo scientifico Balducci di Pontassieve, dove insegna con contratto annuale, ha preso parola all'assemblea dei professori e ha perorato la causa della "Buona scuola". Dai colleghi, però, ha ricevuto solo civilissime pernacchie. Come ricorda Repubblica, l'istituto è un fortino del "no" e ha visto un'adesione allo sciopero di Unicobas superiore all'80 per cento. E anche il blocco degli scrutini, che il garante ha già definito illegittimo, è un'opzione sempre sul tavolo per costringere il governo a rivedere le proprie posizioni. Fuori dalla scuola, le opinioni degli insegnanti sono dal cautissimo all'inviperito. "Ci sono cose positive nella riforma - spiega una insegnante - ma sulla valutazione dei professori non ci siamo. Non si può pensare di farla col minimo dei costi, affidandola al preside. Si formino piuttosto dei valutatori". Altra voce: "Il preside che decide tutto proprio non va. Come si fa a giudicare un docente? Non siamo al tornio, c'è il rischio che si vada per simpatie, si crei competizione dove dovrebbe esserci solo collaborazione". I motti sono sempre gli stessi, sentiti da giorni in ogni piazza o istituto italiano: "No alla scuola-azienda". E c'è chi, come il dirigente Unicobas Federico Gattolin, arriva al punto cruciale: "La valutazione come accesso ad un migliore o peggiore stipendio è inaccettabile. E' solo il potere del merito e io rifiuto la logica meritocratica".