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Al Bano e Romina, la svolta sulla figlia Ylenia: "Fatemi il test del Dna"

Giovanni Ruggiero
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Una nuova speranza arriva dagli Stati Uniti per Al Bano e Romina, almeno quell'ultima speranza di poter aver un corpo da piangere dopo la scomparsa nel 1993 della figlia Ylenia. La ragazza sarebbe stata uccisa da un camionista al quale aveva chiesto un passaggio durante il suo viaggio on the road quando aveva 24 anni. La svolta, scrive il Giorno, arrivfa grazie alle rivelazioni del presunto omicida, Keith Hunter Jesperson, dopo un lungo e attento lavoro di indagini da parte dello sceriffo della contea di Palm Beach. Le indagini - Il camionista aveva confessato nel '96 di aver ucciso una ragazza incontrata in una stazione di servizio di Tampa, in Florida. Doveva raggiungere la California o il Nevada e si faceva chiamare Suzanne. Proprio il nome che Ylenia aveva scelto per sé durante la sua permanenza americana, come ha confermato anche il suo amico, un artista di strada di New Orleans sospettato per un periodo dell'omicidio. Lo sceriffo da allora ha cercato di associare un vero nome al corpo della ragazza uccisa dal camionista. Con un perito ha ricostruito il volto e la somiglianza finale sarebbe stata incredibilmente fedele con le foto di Ylenia. Le verifiche - Pochi giorni fa i Carabinieri di Cellino San Marco sono andati a casa Carrisi e hanno prelevato campioni di Dna da tutti i componenti della famiglia. Un altro reperto arriverà allo sceriffo di Palm Beach da New York, dove al momento si trova Romina Power. I campioni saranno trasmessi al Ris di Roma per la creazione dei profili: a quel punto sarà solo una questione di tempo.

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