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Il figlio di Moira Orfei: "L'attentato di Parigi dietro la morte di mia mamma"

Alessandra Menzani
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"Domenica ero andato in farmacia per comprarti una crema per il viso. Me lo avevi chiesto tu, mamma. Mentre ero lì ho ricevuto una telefonata: "Stefano, torna. La mamma se n'è andata". Quando sono arrivato nel tuo caravan, ho visto il tuo volto ed era sereno. Te ne sei andata senza soffrire. Ti sei semplicemente appisolata. Il dolore da gestire ora resta a noi, resta alla tua famiglia e ai tuoi amici". Stefano Orfei Nones, figlio della grande Moira Orfei, scrive una lettera aperta a Chi alla regina del circo scomparsa nei giorni scorsi all'età di 83 anni. "Lavoravi sempre, mamma non ti fermavi mai", scrive Stefano Nones. "Durante i nostri spettacoli uscivi sul tuo Maggiolone  per ringraziare il pubblico due volte al giorno: "Senza di loro noi non siamo niente", ripetevi. Avevi ragione. In molti hanno scritto che senza di te il circo è morto. Queste parole ti regalano il posto che meriti nell'arte circense. Ripetevi sempre: "Continuate a fare il circo, perché mi sono fatta in quattro". Continueremo la tua opera. E con noi viaggerà sempre il tuo caravan". Nella sua lettera aperta Stefano Nones rivela un dettaglio sulle ultime ore di vita della madre: "Nel tuo cuore c'erano anche le lacrime che hai versato vedendo le ultime immagini da Parigi, due giorni prima che ti spegnessi. Purtroppo non ti è stato risparmiato quell'orrore. Pregavi e ti appellavi a Padre Pio, a cui eri devotissima. Chiedevi al santo di fermare queste atrocità e piangevi".

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