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TgCom24 censura il titolo di Libero: "I puntini puntini ci riprovano"

Andrea Tempestini
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L'isteria che ha colpito larga parte dei giornalisti italiani dopo il nostro titolo a commento delle stragi di Parigi, «Bastardi islamici», ha raggiunto livelli che superano anche la più fervida fantasia. L'altra sera, dopo gli allarmi bomba di Hannover che hanno portato all'annullamento della partita Germania-Olanda, alla rassegna stampa di Tgcom24, rete Mediaset, Luigi Galluzzo si è trovato di fronte alla prima pagina di Libero col titolo «I bastardi ci riprovano» e ha cominciato a balbettare: «Ehm, ecco, qui c'è Libero che usa un'espressione molto forte: I puntini puntini puntini ci riprovano». I puntini puntini puntini!?!? Comico, se non fosse tragico. Sapevamo che la parola «islamici» è in grado di scatenate ondate di panico nelle redazioni. Ora apprendiamo che anche il sostantivo «bastardi», se riferito ai gentiluomini che massacrano innocenti e non a qualche politico populista, fa venire le gambe molli ai colleghi. Forse, per far dormire sonni tranquilli ai don Abbondio del Tgcom avremmo dovuto definirli «valorosi guerrieri del Daesh». Roba da rivalutare le numerose volte che in quella rassegna stampa, come in altre, Libero non viene mostrato affatto: è più dignitoso.

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