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Fabio Fazio accusato di plagio: "Il suo programma va già in onda da 14 anni"

Andrea Tempestini
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Non solo cachet e gaffe, ora a travolgere Fabio Fazio e il suo Che tempo che fa piove anche l'accusa di plagio. Il format del suo programma, infatti, sarebbe già stato inventato nel 1978. L'accusa arriva dal solito Michele Anzaldi, vicesegretario della Commissione di vigilanza Rai, il quale, intervistato da ilgiornale.it, azzanna: "La prima puntata del programma di Costanzo aveva come ospiti l'allora senatrice Susanna Agnelli e il cantante Rino Gaetano. Il format è lo stesso: c'è il conduttore che fa le domande a un paio di ospiti con un acquario in mezzo allo studio. È una cosa che la Rai ha da 40 anni e che ha rimandato in onda anche con Techetè nel 2013". Per Anzaldi è assurdo e inspiegabile che Fazio si faccia pagare 400mila euro all'anno per un programma che va in onda già da 14 anni "e che ora si scopre essere stato inventato dalla Rai che ce l'ha in esclusiva". Per approfondire leggi anche: Fabio Fazio e la sconcertante domanda ad Andrea Bocelli Ma non è tutto. Anzaldi aggiunge: "Ora sarà interessante sapere cosa ne pensa la Corte dei Conti e intendo integrare questa scoperta all'esposto che ho già mandato alla Corte dei Conti. Eppure la soluzione è semplice: basta che la Rai riconosca che aveva già quel format e, prima che si pronunci la Corte dei Conti, annunci che il format è gratuito e non viene più pagato". Il piddino non è nuovo (eufemismo) agli attacchi a Fazio, ma la sua, spiega, non è un'ossessione: "Non ho nessun accanimento contro nessuno, amo la Rai ma, come uomo istituzionale che è contro gli sprechi, ho il dovere di dire che pagare 400mila euro un format che esiste già è uno spreco. Non solo. I funzionari Rai, che sono stipendendiati fino a un massimo di 240mila euro per verificare queste situazioni, dovranno rispondere di questo eventuale errore".

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