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Vanya Stone contro Fausto Brizzi: "Si è masturbato davanti a me e alla foto di sua moglie"

Sara Ghisoni
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Un'altra denuncia di abuso sessuale contro Fausto Brizzi: a puntare il dito per una presunta molestia commessa due anni fa,  in un'intervista al settimanale Grazia, la tatuatrice Vanya Stone. Il racconto della donna è ricco di dettagli: "Un giorno, su Facebook, Fausto Brizzi mi scrive dicendomi che ho un viso interessante e che gli piacerebbe conoscermi per, forse, usarmi in un film. Mi invita nel suo studio, nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Mi trovo in un loft a due piani, lui mi fa salire al secondo dove ci sono una Jacuzzi, una doccia e un letto". Insomma, il 'format' ricalca quello delle altre denunce raccolte da Le Iene. "Io sono perplessa - continua la Stone - ma lui mi spiega che lì, a volte, si ferma a dormire dopo il lavoro. Mi dice che vuole farmi un paio di foto e che mi devo spogliare perché i jeans e la maglietta possono nascondere eventuali difetti. Resto in mutande e reggiseno e lui comincia a toccarmi e a fare apprezzamenti. Io mi sento a disagio, per cui mi rivesto di corsa. A quel punto mi offre un massaggio - lì accanto c'era un lettino da massaggiatore - io rifiuto e lui mi si siede vicino e riprende a toccarmi. Lì accanto vedo la foto di una donna e gli chiedo se quella sia sua moglie. Lui mi dice che non lo è ancora, che si devono sposare due giorni dopo. E poi, all'improvviso, si spoglia e prende a masturbarsi". Dunque, la donna racconta di come sia riuscita a scappare dallo studio: "Sono saltata in piedi e gli ho gridato che era un porco, un pervertito. Lui mi ha afferrata per le braccia cercando di fermarmi, dicendomi che, in fondo, sapeva che piaceva anche a me. Gli ho dato una spinta e sono fuggita giù per le scale". Quando le chiedono perché non abbia denunciato prima, la Stone spiega di averlo sempre fatto ma di non essere mai stata ascoltata: la polizia infatti le rispose che non c'erano prove e per questo non si poteva agire. La denuncia della tatuatrice non è rivolta solo a Brizzi: nell'intervista dice di aver subito molestie anche da parte di un altro regista, di cui conserva ancora i messaggi, ma sceglie di non fare il nome. 

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