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Gianfranco Fini parla ancora: "Salvini e Conte contro le sanzioni alla Russia? Scherzano con il fuoco"

Davide Locano
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Incredibile ma vero, dopo mesi di silenzio torna a farsi sentire Gianfranco Fini. Perché? Per sparare contro Giuseppe Conte e uno dei punti più indiscutibili del programma del governo M5s-Lega: eliminare le sanzioni alla Russia di Vladimir Putin, così come chiede da tempo Matteo Salvini. L'attacco, dunque, è più contro il leghista che contro il premier, che ha dovuto 'digerire' il punto, su cui la Lega è stata assolutamente intransigente. "Quando si parla di Russia non bisogna scherzare - alza il ditino l'ex leader futurista -, non bisogna buttarla lì per vedere l'effetto che fa. Quando si parla della Russia, bisogna ricordare non Putin che è l'attualità, ma i 70 anni di comunismo e il periodo zarista in precedenza. Hanno nel dna atavico il ruolo di grande potenza egemone, perciò quando si parla di Russia significa scherzare col fuoco". Leggi anche: Gianfranco Fini, vergogna di Stato: al suo processo... Così Fini ai microfoni di Radio Cusano Campus, dove ha aggiunto: "Bisogna sempre ricordarsi che la Russia è una grande potenza che non ha mai conosciuto una democrazia analoga a quelle occidentali. Oggi c'è la democrazia autoritaria di Putin, prima c'era il comunismo staliniano e brezneviano e prima ancora c'era lo zar. C'è stato sempre un filo conduttore tra queste tre esperienze, ovvero quello di affermare uno spazio vitale, una egemonia in aree che vanno molto al di là dei confini geografici di quella che oggi è la federazione russa", conclude agitando lo spauracchio di scenari bellici.

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