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Piazza Pulita, Corrado Formigli? Il leader anti-sovranista che detta l'agenda all'opposizione

Davide Locano
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Quando in una paese l'opposizione politica è rappresentata al meglio da un giornalista televisivo, c'è qualcosa che non quadra. Infatti, in questi primi mesi di alleanza gialloverde, chi sta dando più fastidio al governo non è il Pd, ma alcuni programmi televisivi: Che tempo che fa di Fabio Fazio e soprattutto PiazzaPulita di Corrado Formigli. Proprio quest'ultimo, tutti i giovedì in prima serata e fino a notte fonda sulla rete di proprietà di Cairo, ha creato un gruppo di opinionisti antigovernativi affrontando argomenti (migranti e economia) dal punto di vista di sinistra. È stato proprio PiazzaPulita, tra l'altro a montare il caso sui bimbi stranieri esclusi dalle mense scolastiche di Lodi. In Italia era già accaduto negli anni '90 quando Silvio Berlusconi scese in campo fondando Forza Italia e “conquistando” poi Palazzo Chigi. All'epoca il suo più grande antagonista fu Michele Santoro. Le sue trasmissioni (tranne il periodo dal 1996 al 1999 su Italia 1) criticavano Sua Emittenza per il “conflitto di interessi”, più e meglio di quanto potesse fare la sinistra in quegli anni già persa dietro il dilemma delle alleanze e dei programmi. Leggi anche: Formigli a senso unico: l'attacco di Camps a Salvini PERSONAGGI DIVERSI Oggi avviene la stessa cosa, con personaggi ovviamente diversi. Al governo c'è la coalizione Lega-M5s e il Pd non riesce a sfornare un'alternativa credibile: tra un Renzi ormai destinato alla carriera di showman (in questi giorni alla Leopolda si è trasformato in intervistatore con Paolo Bonolis) concentrato più su progetti fuori dalla politica (vedi il documentario che ha girato su Firenze) che sul partito di cui è stato segretario. Un partito, tra l'altro e da sempre, dilaniato dalle correnti, incapace di occuparsi di politica reale. Ed eccolo spuntare all'orizzonte l'alfiere di quelli che vedono l'alleanza Salvini-Di Maio come il fumo negli occhi. Un uomo che è riuscito a mettere in difficoltà, sotto il profilo della comunicazione, proprio la compagine del premier Conte. Più di Fazio, che il suo spazio antigovernativo lo riserva quasi sempre ai soli interventi dell'economista Carlo Cottarelli e al suo elenco di numeri sballati e di errori economici del governo (proprio lui che ha “rischiato” di sedere al posto di Conte sull'ambita poltrona di Palazzo Chigi) è proprio Formigli, già allievo di Michele Santoro, a essere il portabandiera degli antisovranisti. Come in un'altra “enclave” di sinistra, sempre su La7 come Propaganda Live, anche il buon Formigli ha creato un suo gruppo che tartassa la maggioranza. Ma mentre Diego Bianchi, in arte Zoro, con il suo programma non risparmia critiche verso il Pd e la mancanza di idee di sinistra, Formigli è critico sempre e soltanto in un senso. AIUTATO E SPALLEGGIATO Aiutato e spalleggiato dai colleghi Federico Fubini (vicedirettore del Corriere della sera) che solo oggi pare aver scoperto la grave crisi economica in cui è coinvolta l'Italia e Alessandro De Angelis (Huffington Post) che ogni giovedì svela “incredibili” scoop sulla prossima fine di Conte e compagni. Così da un lato si mette il governo dietro la lavagna per i possibili guai economici cui andrebbe incontro e poi si agita la bandiera del sociale con servizi tv strappalacrime sul versante sociale con il dramma dell'immigrazione e tutto l'“indotto” che ne consegue. Argomenti che mancano al Pd, perso dietro la possibile sfida per la segreteria Zingaretti-Minniti, che invece premiano gli ascolti di Formigli (sempre oltre il 6% di share e il milione di telespettatori, battendo regolarmente Viva l'Italia di Gerardo Greco su Rete 4). Corrado, però, in fatto di ascolti non può nulla contro il suo mentore: rimane comunque un piccolo Santoro visto che Michele ai tempi del primo governo Berlusconi, faceva di media il 10% e 5 milioni di telespettatori. Certo era una altra TV, ma era anche un altro tipo di conduttore. di Giampiero De Chiara

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