Callipo (Confsal Salfi): è eutanasia per Agenzia e lotta evasione fiscale
Roma, 15 dic. (Labitalia) - "Si scarica sulla fiscalità generale un enorme mancato gettito fiscale e si rinuncia alla lotta all'evasione fiscale, paralizzando e delegittimando le Agenzie fiscali, a solo beneficio di precisi bacini elettorali". A lanciare l'allarme è Sebastiano Callipo, segretario generale del Confsal Salfi, sindacato autonomo dei lavoratori finanziari, che parla di "eutanasia delle Agenzie fiscali e della lotta all'evasione". "La strategia renziana sul fisco - avverte - è sotto gli occhi di tutti, avendo da tempo attuato un duplice attacco e alla funzionalità degli uffici, in termini indiretti, e alla normativa antievasiva e, peggio ancora, avendo normato diversi condoni e amnistie camuffate, come dimostra, fra l'altro, l'ultima legge di stabilità". Per Callipo, "il premier, da tempo, ignora la lotta all'evasione, non investe sul sistema agenziale e garantisce agli evasori tutele, elaborando per loro interventi normativi che rappresentano vere e proprie scappatoie o, peggio, sanatorie e condoni mascherati". "Il premier, oggi, è uscito allo scoperto - incalza - e non molla la sua strategia antievasiva pro bacini elettorali, di sicuro affidamento, cui aggiunge, in altre sedi, strategie di indebolimento di chi potrebbe contrastarle, come le organizzazioni sindacali, con omessi adempimenti contrattuali e con interventi duri sull'immagine dei lavoratori pubblici e in particolare dell'Agenzia fiscale, oggi abbandonata a se stessa e condotta da un management pubblico più acquiescente che reattivo". "Viviamo da qualche tempo pericolose e inquietanti processi regressivi, che sino alle prossime elezioni rischiano di eliminare quanto di efficace è stato fatto negli anni dai nostri uffici, alla faccia del prestigio e della credibilità dell'Agenzia e di chi in essa opera, con un trattamento ai limiti della beffa e della provocazione", dice il segretario generale del Confsal Salfi. "Ripristinare il valore della lotta all'evasione - afferma - significa, fra l'altro, garantire al sistema agenziale un sicuro futuro e, quindi, anche al personale che vi lavora e alla sua immagine". "Molto rimane da fare - ammette Callipo - ed è qui il senso della nostra militanza autonoma, onesta, ma soprattutto chiara e determinata, laddove occorrerà stanare dalle loro rendite di posizione tutti coloro che nel governo, e nell'Agenzia gestiscono e godono vantaggi e privilegi, nonché lauti stipendi, senza nulla fare per contenere la deriva di cui sopra".