Roma, 7 dic. - (Adnkronos) - Il business prima dei poveri. A lanciare l'allarme è il World Development Movement che segnala il rischio che il denaro promesso dal governo britannico per aiutare i poveri venga messo nelle mani delle multinazionali. Il dipartimento del Dipartimento del Regno Unito per l'energia e il cambiamento climatico (Decc) ha, infatti, annunciato di di voler spendere un mld e 800 mln di sterline tra il 2013 e il 2015 per aiutare i paesi poveri ad adattarsi ai cambiamenti climatici e sviluppare l'energia pulita. L'annuncio, che arriva in coincidenza con i colloqui sul clima in corso a Doha, “non ha specificato se questo denaro va ad aggiungersi ai 2 miliardi e 900 milioni precedentemente stanziati per il clima tra il 2011 e il 2015” sottolineano l'ong specializzata negli aiuti ai Paesi più poveri. Il Decc ha anche annunciato l'intenzione di spendere l'ultima tranche di un miliardo e 500 milioni entro dicembre 2012, e il settore privato rivestirà un ruolo di primo piano. Secondo Alex Scrivener, responsabile delle politiche del World Development Movement, “anche se è bene che il governo britannico abbia ribadito i suoi precedenti impegni di finanza per il clima, sembra che stia continuando a muoversi nella direzione sbagliata in termini di come spendere i soldi". La maggior parte dei soldi, infatti, "saranno destinati a progetti che mettono il business in prima fila piuttosto che i poveri”. Questo significa che “riusciremo a vedere grandi progetti energetici senza promuovere l'accesso all'energia”. Il governo britannico, aggiunge Scrivener, “sta cercando di presentarsi come progressista sui cambiamenti climatici, rendendo questo annuncio a Doha. Ma questo nasconde un ordine del giorno pro-aziendale, del quale beneficeranno le grandi imprese e non i poveri”.