In Abruzzo una legge per il turismo naturista, in armonia con l'ambiente
L'Aquila, 5 ago. - (Adnkronos)- Anche l'Abruzzo si allinea a quanto hanno già fatto altre regioni per favorire il turismo naturista, "un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente". L'assemblea regionale abruzzese ha infatti approvato in questi giorni la nuova legge regionale denominata 'Valorizzazione del turismo naturista'. Un provvedimento che è arrivato all'esame dell'Aula dopo non poche polemiche e qualche ironia che, nei mesi scorsi, hanno accompagnato il suo iter legislativo. Secondo la Regione, un naturista ha una vita sana, si alimenta con prodotti naturali, pratica attività sportiva all'aria aperta e il suo stare nudo ha una componente sociale che si realizza, quando possibile in spazi privati e pubblici. Perciò l'amministrazione, entro i limiti posti dallo Statuto e nel rispetto dei principi generali della Costituzione, "riconosce e promuove nel proprio territorio le condizioni necessarie per garantire la possibilità di praticare il naturismo, riconoscendolo come stile di vita sano, naturale ed educativo, nonchè avente grandi potenzialità di sviluppo economico". In particolare, la Regione, per perseguire queste finalità, promuove l'individuazione di aree libere da destinare alla pratica del naturismo e promuove altresì la realizzazione d'infrastrutture pubbliche, destinate al medesimo scopo, prevedendo anche la concessione di contributi attraverso le vigenti e future leggi d'incentivazione del settore turistico. I Comuni, o comunque gli enti competenti in materia, anche in accordo tra loro, individuano e destinano spiagge marine, lacustri o fluviali, boschi ed altri ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici alla libera pratica del naturismo, a cominciare da quelli in cui tale pratica è già consuetudine. Tale adempimento deve avvenire entro 180 giorni dalla promulgazione della legge. Ogni Comune ha la facoltà di ampliare nel tempo le zone già indicate e di trovare nuovi siti da destinare alla pratica naturista. Nelle aree pubbliche destinate al naturismo continuano ad essere valide le stesse norme in vigore precedentemente. Pertanto, ove la legge lo consente, possono essere costruite semplici infrastrutture o servizi che siano scarsamente visibili, non inquinanti, senza impatto ambientale, rispettose dell'ambiente e degli eventuali vincoli urbanistici ed ambientali esistenti. Tali aree, oltre che essere lasciate alla libera e gratuita fruizione, possono essere, nella misura non superiore al 50% delle stesse, concesse a privati, associazioni ed organizzazioni che ne garantiscano il buon funzionamento e la fruizione, eventualmente applicando le tariffe previste dalle rispettive normative. nel caso di concessioni ad associazioni di settore il canone dovrà essere adeguato allo scopo sociale e all'eventuale assenza di attività commerciale; nel caso di concessione ad organizzazioni commerciali, la concessione individua il canone dovuto dai soggetti gestori. In ogni caso si garantisce la possibilità di attrezzare l'area in modo da garantirne il miglior funzionamento e la fruizione. Il Comune controlla l'attività svolta, il regolare allestimento delle infrastrutture e, in caso di riscontro negativo, revoca la concessione o la licenza.