A 20 anni dal massacro di Haximu la febbre dell'oro minaccia gli Yanomami
Roma, 13 ago. - (Adnkronos) - Nel 1993 un gruppo di cercatori d'oro illegali massacro' brutalmente sedici Indiani Yanomami ad Haximu, nell'Amazzonia venezuelana. Oggi, a 20 anni da quella storia, i territori yanomami di Brasile e Venezuela continuano a essere invasi illegalmente dai cercatori d'oro che inquinano i fiumi con il mercurio e distruggono la foresta. Lo denuncia Survival International puntando il dito contro la compagnia statale cinese Citic, ingaggiata per esplorare, mappare e catalogare le riserve minerarie venezuelane, molte delle quali si trovano nella terra indigena. Anche la Coiam, la rete di organizzazioni indigene amazzoniche, chiede "al governo nazionale di rivedere con urgenza questi progetti e di non consentire che siano realizzati nei territori e nelle comunita' indigeni, dato il loro potenziale impatto distruttivo a livello ambientale e socio-culturale. Le vite e la sopravvivenza fisica e culturale dei popoli indigeni dipendono da un'adeguata tutela del loro ambiente e delle loro terre". In Brasile - fa sapere Survival International - gli Yanomami si oppongono con forza a un progetto di legge sull'attivita' mineraria che e' in corso di dibattimento al Congresso brasiliano e che, se approvato, aprirebbe la terra degli Yanomami e altri territori indigeni allo sfruttamento minerario su larga scala e porterebbe altri invasori nelle loro terre. "Sia il Brasile sia il Venezuela continuano a permettere ai cercatori d'oro illegali di operare all'interno della terra yanomami - commenta Stephen Corry, direttore di Survival International - E questo a dispetto degli orrori che hanno provocato. In occasione dei Mondiali di Calcio e delle Olimpiadi, presto il Brasile accogliera' tutto il mondo, ma oggi il suo governo e' davvero in grado di far applicare la legge entro i propri confini?". Con una sentenza storica e senza precedenti, cinque degli autori del massacro di Haximu furono condannati per genocidio. Ma oggi solo uno dei minatori rimane in prigione. Dopo aver scontato parte della pena, uno torno' a cercare illegalmente oro nella terra Yanomami ed e' stato catturato nuovamente lo scorso anno, durante un'operazione effettuata dalle autorita' per allontanare i minatori dal territorio. Dopo il massacro furono istituite varie commissioni bi-nazionali, compresa una per monitorare e contrastare l'attivita' estrattiva illegale. Survival ha scritto a entrambi i governi (BRasile e Vnenezuela) sollecitandoli a mantenere gli accordi presi per controllare i minatori illegali e proteggere la terra yanomami. Gli Yanomami sono oltre 30.000, vivono lungo il confine tra Brasile e Venezuela, e costituiscono la tribu' relativamente isolata piu' grande del Sudamerica. Negli anni '80, un'ondata di cercatori d'oro illegali decimo' la tribu', e in Brasile uno Yanomami su cinque mori' a causa dei violenti attacchi degli stranieri e delle malattie importate dall'esterno.