Finiscono nel bidone quasi 9 miliardi di euro l'anno di alimentari commestibili
Roma, 5 feb. - (Adnkronos) - "La crisi morde ma ancora troppo cibo va a finire nel bidone. Anche se la recessione ha ridotto notevolmente le cifre degli sprechi, con un calo del 25% dal 2008, in Italia vengono gettati via ogni anno 5 milioni di tonnellate di alimentari commestibili per un valore che sfiora quasi 9 miliardi di euro". Lo afferma Dino Scanavino, vicepresidente vicario della Cia-Confederazione italiana agricoltori, intervenendo oggi a Roma al Tempio di Adriano alla Giornata di prevenzione dello spreco alimentare istituita dal ministero dell'Ambiente. Da un punto di vista economico ed etico, secondo Scanavino si tratta di "uno scandalo soprattutto se si considera che nel 2013 sono aumentati del 10% gli italiani che hanno chiesto aiuto per mangiare, per un totale di 4 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense". Scanavino però tiene a sottolineare che "tra le famiglie cresce la capacità di risparmiare e di riciclare gli avanzi, a riprova della fase economica di estrema difficoltà, tanto che il 70% dei cittadini dichiara di aver tagliato gli sprechi a tavola nell'ultimo anno. Ma la verità è che rimane ancora troppo alto il numero di chi non sa organizzare la propria spesa e finisce per far scadere gli alimenti nel frigo o per non dosare efficacemente le quantità da mettere nel carrello". Ed è così che, aggiunge il vicepresidente vicario della Cia, "nonostante oggi in Italia 16 milioni di famiglie siano costrette a diminuire gli acquisti di cibo, è proprio tra le mura domestiche che si concentra più del 40% del totale degli sprechi del Belpaese". "Ma a livello globale la situazione è ancora più drammatica, con ben 1,3 miliardi di tonnellate di cibo che finiscono in discarica, pari a un terzo della produzione totale", ricorda il vicepresidente della Cia. Per Scanavino "serve, quindi, una maggiore consapevolezza da parte di tutti. Per questo è molto importante che le istituzioni mettano al centro dell'agenda il cibo e l'agricoltura, promuovendo politiche nazionali e internazionali che scoraggino lo spreco e lo sfruttamento selvaggio delle risorse e garantiscano invece la sicurezza alimentare globale".