Roma, 23 lug. - (Adnkronos) - Creare una task force di 'eco-giuristi' con competenze specifiche in materia di reati ambientali. E' l'obiettivo della Sejf (Supranational Environmental Justice Foundation) che lancia i corsi internazionali di formazione professionale per creare delle figure specialistiche in materia ambientale. Nell'organizzazione dei corsi, che si terranno a Venezia, Londra e Parigi, saranno coinvolti gli ordini professionali dei vari settori interessati (avvocati, ingegneri e architetti, geologi, medici, difesa civica europea, nazionale e circoscrizionale) per garantire la formazione nei settori giuridico, medico-sanitario, scientifico-tecnologico, antropologico-culturale. Alla base del progetto, il panorama frammentario e complesso del reato ambientale, sanzionato in modi molto diversi dalle legislature dei vari Paesi. La Sejf da alcuni anni sta portando avanti un complesso lavoro legislativo e diplomatico per raggiungere due obiettivi: estendere le competenze della Corte Penale Internazionale dell'Aja ai più gravi reati ambientali così da poterli giudicare quali crimini contro l'umanità; istituire il Tribunale Penale Europeo dell'Ambiente per rendere omogeneo il contrasto dei crimini e l'applicazione delle pene sul territorio europeo e, soprattutto, rendere possibile l'applicazione delle sanzioni. Ma "se da una parte è fondamentale creare un 'contenitore' istituzionale per dare concretezza e efficacia al contrasto ai reati ambientali, dall'altra è altrettanto importante creare professionalità e competenze all'altezza di un compito tanto delicato e strategico", spiega Antonino Abrami, presidente di Sejf. Da questo nasce la proposta dei corsi per "eco-giuristi". Parallelamente Sejf sta costruendo un'organizzazione transnazionale per raccogliere tutti i dati relativi ai processi più importanti aperti e attraverso la quale ci si possa costituire parte civile: una sorta di anticipazione del Tribunale Ambientale Internazionale.