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X Factor, le pagelle: promossi e bocciati (che disastro, Mika...)

Andrea Tempestini
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E niente, XFactor abbassa le serrande: addio lattine nere di Morgan che «più le mandi giù e più ti tiran su», addio metafore da brasato sullo stomaco di Fedez, addio «orcatroia» a gratis della Maionchi, addio lacrime di questo e quello ma non dei «Twix Reporter» in quanto totalmente inconsapevoli, addio «lui è credibile, lei è credibile, loro sono credibili e comunque me li farei tutti» della Cabello, addio al menestrello giapponese che sembrava rimbambito ma alla fine si è fatto due mesi a spese della produzione e a momenti si limona Mengoni, addio ai cantanti che forse in futuro si esibiranno a San Siro ma più probabilmente nella parrocchia omonima (Comune di Ozzero, Milano), addio al programma più bello che c'è perché «Sanremo è Sanremo» ma se Baudo potesse scegliere oggi fotterebbe volentieri il palco a Cattelan. 10 A CATTELAN Per qualcuno è «un po' lesso», la verità è che gestisce il traffico alla grande: la favella è micidiale, l'ironia pure, balla alla bisogna, asciuga lacrime, sfancula chi se lo merita ma con classe. Bocciate le giacche, evidentemente raccattate a una svendita de «La Murrina». 9 A MARA MAIONCHI Compariva a orari ante-lucani tipici delle baldracche e dei metronotte, ma quando era il suo turno aveva l'effetto di una trasfusione di zabaione: tra vaffanculi gestiti sapientemente, buonismo ridotto al minimo e competenza da talent-scout di razza, si è guadagnata sul campo il ritorno al tavolo dei giudici. Quantomeno si risparmierebbe in Kleenex. 8 A MADH Paraculo il giusto, vocalmente dotato, molto internazionale, inedito cool ma quasi certamente non scritto da Fossati. Si richiede l'intervento della buoncostume per l'utilizzo smodato di pantaloni alla zuava. 7 A FEDEZ E MORGAN Vincitori indiscussi del premio «Sandra e Raimondo». Si sfidano a «chi ce l'ha più grosso»: uno frigna e l'altro si dimette in diretta, uno butta dentro un po' di politica per far vedere che non è solo «chiacchiere e rap» e l'altro si meraviglia per la totale assenza di cultura nel pubblico, il tutto mentre fissa negli occhi una bambina di 13 anni che sfoggia la scritta «a me mi piace Fragola». Quindi mostra a lorsignori il dito medio. Di musica ne sanno, di tv anche di più (ma guai a dirglielo). Sarebbero perfetti anche come giudici di Masterchef, ma i tempi in cucina mal si sposano con i ritardi apocalittici di Morgan. 6 A FRAGOLA Vincerà lui. Lo dicono tonnellate di arrapatissime adolescenti e tanto basta. Potrebbe cantare «il ballo del qua qua» e loro comprerebbero il suo singolo starnazzando «è la nuova “Imagine”!». Solo una domanda: che fine ha fatto la biondina che lo accompagnò al provino quando ancora era una fragolina di bosco? Mistero. 5 A MARIO Se avesse una tenuta in Puglia con tanto di pavoni sarebbe il nuovo Al Bano e invece è solo Mario, il ragazzo della strada che tutti vorrebbero abbracciare come il pupazzo anni ottanta che gli premevi il pancione e ti diceva «ti voglio bene». La certezza è che se davvero finirà a cantare all'Oratorio di San Siro lo farà con lo stesso impegno che ci metterà questa sera. 4 A ILARIA Canta da dio, è simpatica, paciarotta, non se la tira e tutti le vogliono bene, forse anche Morgan. L'hanno definita la «Adele de noantri» e questo di sicuro non la aiuterà. 3 A VICTORIA CABELLO Per sedere su una di quelle 4 sedie devi essere un po' figlio di buona donna. Victoria invece pare Suor Germana: troppo sorella maggiore, troppo volemose bene e, diciamolo, arrapata come Boldi in un qualunque «Vacanze di Natale». Però ha un grande pregio: è l'unica donna che sta simpatica alle donne. E a Morgan. 2 A MIKA Un giramondo come lui non può fare le cose per 2 volte perché inevitabilmente si rompe le balle (e si vede). Nonostante tutto è la nuova Lorella Cuccarini: il più amato dagli italiani (e dalle compagnie telefoniche). di Fabrizio Biasin

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