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Naya Rivera, da "Glee" al Giffoni: "Sogno Beyoncè, Depp e Will Smith"

L'interprete della chherleader gay Santana nel famoso serial non commenta la morte del collega Cory Monteith (ma gli dedica un minuto di silenzio) e svela progetti e segreti: "Ho rubato qualcosa alle guest star..."

Giulio Bucchi
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Al Giffoni Film Festival è arrivata un idolo dei teenager, l'attrice americana Naya Rivera, che nel fortunato serial televisivo Glee interpreta la cheerleader Santana Lopez. A pochi giorni dalla morte per overdose di Cory Monteith - uno dei protagonisti della serie - la Rivera incontra il caloroso pubblico dei ragazzi di Giffoni armati di cartelli, striscioni e macchine fotografiche, accorsi al Festival per vedere dal vivo la bella e brava Santana e ricordare con affetto l'attore scomparso. Accompagnati lungo tutto il giorno dalle canzoni che Naya ha interpretato in Glee, come Girl On Fire e Back To Black, i giovani fan si sono accalcati ai bordi delle transenne del blue carpet per strappare una foto, un sorriso o un autografo alla star. Giunto alla quinta stagione il serial non accenna a perdere consensi, almeno qui da noi, ed è pronto per la nuova stagione ad approdare su Sky Uno. "Non voglio entrare nello specifico, non voglio parlare di Cory Monteith. Dico solo che essere qui, a Giffoni, mi è di conforto, per onorare la sua memoria". Naya Rivera ha fatto osservare un minuto di silenzio per il suo giovane collega, morto nella sua stanza d'albergo, a Vancouver, a causa di un mix di droghe e alcol. Nessuna parola in più sull'argomento, però, durante tutto l'incontro stampa, affollatissimo. "Non me la sento di rispondere ad altre domande su di lui. Ma onorare lo show è onorare Cory". Lei canta, e ha interpretato Back to Black di Amy Winehouse, nel telefilm. Le piacerebbe interpretare un biopic su di lei? "No, penso che non lo farei, non mi piacerebbe partecipare a una produzione di questo genere". C'è qualche cosa che conosce, e ama, del cinema italiano? "Purtroppo non ho familiarità con il cinema italiano. Ma visto l'entusiasmo della gente qui a Giffoni, penso che sarebbe bellissimo lavorare in Italia". Glee è un telefilm di enorme successo che ha il coraggio di affrontare il tema dell'omosessualità, attraverso il suo personaggio. Sente la responsabilità di partecipare alla trasformazione delle opinioni sociali verso l'omosessualità? "Sì, sento enormemente la responsabilità del mio personaggio. E penso che se il mio personaggio potrà aiutare anche solo una persona omosessuale a sentirsi più in pace con se stessa, a uscire allo scoperto, a sentirsi meglio, io avrò fatto la mia parte". Come si evolverà il suo personaggio nella quinta serie del telefilm? "In realtà non lo sappiamo neppure noi attori! Non è per non volerlo dire. Ma i copioni ci vengono dati man mano che vengono scritti, quindi non abbiamo già il quadro completo della loro evoluzione. Posso dire che ci sarà tanta commedia, tanta arguzia e tanta musica. Che canterò e ballerò". Che cosa ha imparato dalle "guest star" del grande schermo che si sono avvicendate nelle puntate di Glee? "Ho cercato di rubar loro tutto quello che potevo! Quando vengono personaggi come Kate Hudson, Sarah Jessica Parker, Gwyneth Paltrow, tu ti senti piccola piccola: sono star del cinema, sono persone dalle quali imparare tutto. Un giorno vorrei essere come loro". Non sente mai il peso di essere tanto legata a un unico telefilm? "No, faccio molte altre cose; e poi io so benissimo di essere Naya, e non Santana". A che punto è il suo album di canzoni? "Ho scritto tutte le canzoni insieme a un collaboratore. Voglio ottenere un suono da rhythm'n blues anni '90. Mi piacerebbe da morire collaborare con Beyoncé". Dianna Agron fa un film di Luc Besson con Robert De Niro. E lei? "A me piacerebbe molto lavorare con Johnny Depp e Halle Berry, o con Denzel Washington. Per il momento, non mi hanno proposto niente per il grande schermo". Lei ha origini ispaniche e afroamericane. Direbbe che è più difficile emergere nel cinema americano se non si è "caucasici"? C'è anche una polemica sui votanti dell'Oscar, in grande maggioranza bianchi… "Forse è vero che è più difficile, ma è anche vero che non si può usare questo come scusa, quando non si viene presi nel cast di un film o di una serie. Alla fine, se si ha talento, ce la possiamo fare. E non bisogna nascondersi dietro le scuse". Lei ha fatto Il principe di Bel Air con Will Smith. E' ancora in contatto con lui? "Magari! Avevo cinque anni quando ho girato quel telefilm. Anzi, se lo vedete, ditegli che lo sto cercando…". Glee viene vista solo negli Usa da cinquanta milioni di persone. Come evita i rischi del successo? "Molto semplicemente, tenendo presente che alla fine di tutto è solo un lavoro. Io ho cominciato da bambina, quindi per me è normale essere nello show business. Se lavori, se tieni alla tua famiglia, se frequenti buone persone e hai buone abitudini, non rischi di perdere la testa". Che impressione le ha fatto l'Italia? "Non c'ero mai stata prima. E' così diverso, questo ambiente, dal mio abituale! Scoprire che questo show ha avuto un impatto così forte sul vostro paese è pazzesco. Per il resto, sono stata benissimo qui. Sono affascinata dal vostro calore, dalla vostra emozione". di Luca Vinci e Barbara Tomasino

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